Delitto di Garlasco, esclusiva Tg1: impronta di Andrea Sempio vicino al corpo di Chiara Poggi. "Elementi importanti e pesanti", rivela La Vita in Diretta
Una perizia richiesta dalla Procura di Pavia ha rilevato un’impronta di Andrea Sempio vicino al cadavere di Chiara Poggi. A segnalare la nuova svolta nel delitto di Garlasco è il Tg1, con un’esclusiva sui nuovi accertamenti scientifici. Si tratterebbe di un’impronta del palmo di una mano sul muro, rinvenuta sul muro delle scale che portano in taverna (vicino al luogo dove è stata trovata la vittima), della quale si sarebbe parlato anche durante l’interrogatorio odierno di Alberto Stasi.
Tuttavia, l’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Stasi, non si è sbilanciato su questo aspetto: «Non posso entrare nel merito dell’interrogatorio, né esprimere alcun commento. Siamo soddisfatti dell’interrogatorio reso: abbiamo risposto in maniera compiuta alle domande. Abbiamo avuto fiducia in queste indagini fin dal primo giorno, e oggi ne abbiamo ancora di più», ha dichiarato a La Vita in Diretta.
Quando però Alberto Matano ha espresso l’impressione che ci siano «elementi importanti e indizi pesanti nei confronti dell’indagato», il legale è stato sibillino: «Le dico che è un uomo perspicace e intelligente».
DELITTO DI GARLASCO, “IMPRONTA DI ANDREA SEMPIO SUL MURO”
I carabinieri di Milano, già nel 2020, avevano indicato che l’impronta sulla parete delle scale appartenesse all’assassino: un’impronta sporca di sangue, lasciata sul muro prima che Chiara Poggi venisse fatta cadere sulle scale della villetta. Lo precisa la Repubblica, spiegando che i PM di Pavia avrebbero voluto contestare quell’impronta ad Andrea Sempio, se si fosse presentato in Procura.
Insieme al DNA rinvenuto sotto le unghie della vittima, si tratterebbe dell’elemento più significativo che collocherebbe l’indagato sulla scena del crimine. La relazione del 2020 era stata sollecitata dall’allora procuratore Mario Venditti, in seguito all’istanza di riapertura dell’inchiesta avanzata dalla difesa di Alberto Stasi. In essa si faceva riferimento a una precedente informativa dei carabinieri, che già allora avevano espresso alcuni dubbi: infatti, quell’impronta non era mai stata analizzata compiutamente come nuovo indizio.
La Procura, all’epoca, scartò il suggerimento, ma gli specialisti della sezione Omicidi hanno insistito affinché fosse rivalutata. Per questo motivo — aggiunge la Repubblica — sarebbe stato richiesto ad Andrea Sempio di fornire le impronte digitali quando si è recato in caserma per il prelievo coatto del DNA; poi sarebbe stato richiamato per lasciare anche le impronte col metodo tradizionale, tramite inchiostro.
DELITTO DI GARLASCO, LE IPOTESI DI ROBERTA BRUZZONE
La criminologa Roberta Bruzzone, in studio, ha commentato che la richiesta di approfondimenti scientifici sulle impronte le aveva già fatto ipotizzare la possibile emersione di nuovi elementi rilevanti. «Il “vicino al corpo di Chiara” apre una serie di possibili spiegazioni alternative. Quindi, prima di poter fare una valutazione più affidabile, preferirei capire dove sia stata trovata», ha dichiarato l’esperta.
Ha inoltre sottolineato che l’assassino di Chiara Poggi aveva certamente le mani sporche di sangue, e sarà quindi fondamentale stabilire se si tratta di un’impronta da semplice contatto o imbrattata di sangue. «Laddove fosse questa la possibilità — la seconda, ndr — sarebbe veramente sconvolgente», ha aggiunto Bruzzone. Secondo quanto ricostruito, la nuova inchiesta collocherebbe Andrea Sempio sulla scena del crimine.
DELITTO DI GARLASCO, I DUBBI DI GAROFANO
Nel frattempo, l’ex generale dei RIS Luciano Garofano ha dichiarato a Pomeriggio Cinque: «Non so da quale accertamento possa derivare: non faceva parte dell’incidente probatorio. Non mi risulta che vi fossero impronte di mani non attribuite, ma verificheremo».
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