C’è un nuovo colpo di scena nell’alveo della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco che vede ancora una volta indagato Andrea Sempio, iscritto nel registro notizie di reato (dopo l’archiviazione della posizione datata 2017) per l’ipotesi di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi (destinatario di sentenza passata in giudicato nel 2015 e in carcere da 10 anni per l’uccisione della fidanzata Chiara Poggi).
La Procura di Pavia, che ha voluto l’attuale indagine nonostante il caso sia “processualmente chiuso”, ha messo in cantiere una mossa che suona come un unicum nel panorama giudiziario italiano: convocati per sostenere un interrogatorio Andrea Sempio, chiamato a rispondere ancora prima della chiusura delle indagini preliminari e senza averne fatto spontanea richiesta, e Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, che tornerà davanti agli inquirenti in veste di testimone assistito in quanto già giudicato in un procedimento “connesso o per un reato collegato”.
Entrambi saranno sentiti in contemporanea presso il tribunale del capoluogo lombardo, in stanze separate, a partire dalle 14 del 20 maggio. Altro fronte investigativo simultaneo sarà aperto a Venezia dove è attesa l’audizione del fratello della vittima, Marco Poggi, che vive nella stessa città in cui i Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano si recheranno per sentirlo.
Delitto di Garlasco: Alberto Stasi, Andrea Sempio e Marco Poggi interrogati lo stesso giorno
La strategia della Procura resta top secret per ovvi motivi, ma c’è da ipotizzare che la decisione di interrogare Alberto Stasi, Andrea Sempio e Marco Poggi in contemporanea derivi da una precisa esigenza di chiarire importanti “anomalie” nella ricostruzione degli eventi intervenute n sede di attuale inchiesta e, forse, di accelerare il passo verso la cristallizzazione di elementi di prova che potrebbero determinare uno stravolgimento della verità processuale sigillata nel 2015 con la condanna definitiva a carico del fidanzato della vittima.
L’ipotesi è che chi indaga abbia in mano qualche asso nella manica per tessere le trame di una svolta decisiva – e addirittura clamorosa – nel caso. Al vaglio degli investigatori, ancora una volta, gli alibi forniti fin dalle prime battute della vicenda, quindi da quel 13 agosto 2007 in cui Chiara Poggi fu brutalmente uccisa nella villetta di famiglia in via Pascoli, a Garlasco.