Ombre che si fanno sempre più ingombranti, elementi inediti tra passato e presente, tra vecchia e nuova inchiesta. È in questa cornice fluida, dove tutto assume il sapore del colpo di scena, che il profilo di Andrea Sempio, nuovamente indagato per il delitto di Garlasco, torna prepotentemente alla ribalta nel solco di un sospetto che non è stato mai spazzato via: l’ipotesi di aver avuto un ruolo nell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 e attribuito dalla giustizia italiana al fidanzato della vittima, Alberto Stasi.
Secondo quanto trapelato nelle ultime ore – dopo che Sempio ha disertato l’interrogatorio in Procura a Pavia nelle stesse ore in cui il già condannato Stasi rispondeva a tutte le domande delle autorità – gli inquirenti avrebbero in mano parecchi indizi – oltre all’impronta sulle scale in prossimità del cadavere – per ritenere verosimile la presenza del giovane sulla scena del crimine quando la 26enne, sorella del suo caro amico Marco Poggi, fu brutalmente uccisa nella villetta di famiglia in via Pascoli.
Delitto di Garlasco, il malore del 2008 e gli strani scritti di Andrea Sempio
Stando alla ricostruzione del Corriere della Sera, i pm di Pavia che indagano da almeno 2 anni sul profilo di Andrea Sempio avrebbero in mano non uno solo ma diversi assi nella manica per riscrivere la storia del delitto di Garlasco. Oltre all’impronta numero 33 isolata nel 2007 dal Ris di Parma e mai attribuita all’epoca, oggi per gli inquirenti di piena compatibilità con l’attuale indagato, ci sarebbero altri elementi a sorpresa.
Uno di questi, scrive il quotidiano di via Solferino, sarebbe il malore tenuto “segreto” che sarebbe stato accusato da Andrea Sempio durante le sit sostenute nel 2008 (quelle in cui esibì il famoso scontrino del parcheggio di Vigevano come alibi), episodio mai messo a verbale dagli investigatori di allora. Il giovane si sarebbe sentito male proprio mentre i carabinieri gli ponevano domande, tanto da richiedere un intervento dei soccorsi durato 40 minuti.
Poi ci sarebbero degli strani manoscritti, biglietti trovati nella spazzatura e ora agli atti della nuova indagine in cui filtrerebbero potenziali riferimenti al delitto di Garlasco e, scrive ancora Il Corriere, “alla fase esecutiva” dell’omicidio di Chiara Poggi. Su uno di questi ci sarebbe una frase particolare: “Ho fatto cose così brutte che nessuno può immaginare“. Suggestioni e “bufale”, secondo la difesa di Andrea Sempio che continua a sostenere l’inutilità dell’attuale inchiesta, presunti indizi annessi.