Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, è stato intervistato ieri da Filorosso, programma in onda su Rai Tre, per parlare degli ultimi risvolti riguardanti le indagini su Garlasco. Le prime parole sono state proprio sul suo assistito: “Andrea Sempio è molto tranquillo, l’ho sentito l’altro ieri, è fiducioso che la giustizia faccia il suo corso in quanto è totalmente estraneo ai fatti”.
Quindi ha ribadito il suo concetto sulla nuova inchiesta e il capo di incolpazione che vede Sempio accusato di omicidio in concorso con Stasi o altri: “Io ho criticato dall’inizio questa indagine e sono ancora una volta a mettere i puntini sulle i, purtroppo difendo l’unico indagato ed ho molta difficoltà a difendere Andrea Sempio perchè il capo di incolpazione è talmente ondivago, mutevole e incerto, che non permette una difesa specifica, noi sappiamo che una delle basi del diritto, se no ci sarebbe la nullità del decreto di citazione, è che l’accusa deve essere specifica”.
GARLASCO, MASSIMO LOVATI SULL’INCIDENTE PROBATORIO
Oggi sarà una giornata molto importante in quanto si terrà l’incidente probatorio, e a riguardo Lovati spiega: “Quando noi abbiamo iniziato l’incidente probatorio, il 9 di aprile 2025, l’abbiamo iniziato sulla richiesta della procura ed era mirato alla richiesta del dna relativamente ai margini ungueali e subungueali della povera vittima (Chiara Poggi ndr), secondo cui alcune consulenze tecniche di parte della difesa Stasi e della procura, avevano ritenuto di poter incidere sulla perizia del dottor De Stefano presentata durante l’Appello Bis e che aveva stabilito che quei reperti non potevano portare a nessuna approssimativa appartenenza degli aplotipi di Stasi ne di nessun’altro”.
E ancora: “Io mi sentivo del tutto tranquillo, non condividendo quelle consulenze e sapendo che i margini subungueali non esistono più, non avevo nessun timore, come non ho nessun timore relativamente a quella fotografia che è stata equiparata un po’ frettolosamente all’impronta palmare che si dice essere di Andrea Sempio – aggiunge Lovati riferendosi alla famosa Impronta 33 – non possiamo sapere se c’è sangue, la ricerca del dna non porterà a nulla, il reperto è risultato distrutto”.

GARLASCO, MASSIMO LOVATI E LA SPAZZATURA: “SI E’ SCOPERTO CHE…”
Nell’incidente probatorio entrerà però anche la spazzatura sequestrata in casa di Chiara Poggi (8 mesi dopo l’omicidio), riferendosi appunto al giorno del 13 agosto del 2007. “Poi si è scoperto che c’era la spazzatura – ha continuato Lovati – che si dice mai esaminata, e su quello il difensore non può non essere preoccupato, è vero che son passati 18 anni, ma il dna lo estraggono anche dalle mummie, ecco perchè il mio incubo”.
Massimo Lovati ha infine commentato il circo mediatico che si è creato attorno alla vicenda di Garlasco, spiegando: “C’è un circo mediatico ma non è detto che il circo mediatico menta laddove menta l’indagine, in un certo senso è più meritevole il circo mediatico dell’indagine, che è insidiosa, ondivaga, piena di trabocchetti e non permette una idonea difesa, una indagine malata”.