ANDREA SEMPIO SALTA L’INTERROGATORIO IN PROCURA
Niente interrogatorio per Andrea Sempio nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. I suoi avvocati hanno spiegato che dietro l’assenza ci sarebbero questioni formali legate ai tempi di notifica della convocazione, sostenendo che non sia trascorso un intervallo sufficiente dalla stessa. Per questo motivo, ritengono che il loro assistito abbia il diritto legale di non presentarsi.
La convocazione era avvenuta il 15 maggio, quando a lui e a sua madre erano stati restituiti i cellulari sequestrati il giorno precedente. L’indagato era atteso alle 14, ma fuori dalla procura — dove si sono radunati numerosi giornalisti, e l’attenzione mediatica è stata alimentata anche dalla presenza di Fabrizio Corona — nessuno lo ha visto arrivare.
LE DICHIARAZIONI DELLA DIFESA DI ANDREA SEMPIO
È arrivato poi l’annuncio dell’avvocata Angela Taccia: in una storia pubblicata su Instagram ha scritto «Guerra dura senza paura», aggiungendo un cuore blu dopo l’emoticon di una tigre accanto alla frase «CPP we love you», in riferimento al Codice di procedura penale. Un annuncio via social del legale di Andrea Sempio che conferma la mediaticità ormai consolidata del caso.
«Andrea sta bene, sta seguendo le nostre indicazioni e la strategia difensiva concordata» ha dichiarato l’altro legale dell’indagato, l’avvocato Massimo Lovati, commentando la scelta, presa insieme al suo assistito, di non presentarsi oggi in Procura a Pavia per l’interrogatorio previsto.
ANDREA SEMPIO, IPOTESI DI ERRORE DI NOTIFICA DA PARTE DELLA PROCURA DI PAVIA
Secondo quanto riportato da Il Giorno, è stata presentata una memoria in cui si segnala l’assenza di un elemento essenziale nella notifica: l’avvertimento che il pubblico ministero può ordinare l’accompagnamento coatto in caso di mancata comparizione, salvo la presenza di un legittimo impedimento. Poiché tale avviso non è stato inserito, la difesa sostiene che la convocazione sia da considerarsi nulla, ritenendo quel passaggio imprescindibile.
A questo punto, i pubblici ministeri potrebbero scegliere di inviare una nuova convocazione, sanando il vizio formale, oppure ritenere valido l’invito già notificato e, vista l’assenza di Andrea Sempio, disporre il suo accompagnamento coatto.
La difesa, quindi, si appella a un cavillo, forse per prendere tempo in attesa di conoscere le mosse della procura. Non si esclude che, se le motivazioni non verranno ritenute valide dalla Procura, si possa procedere con l’accompagnamento coatto, costringendo l’indagato a presentarsi.