Torna sul giallo di Garlasco Chi l’ha visto, approfondendo la pista del santuario della Bozzola. Le indagini sembrerebbero essersi concentrate attorno a questa vicenda negli ultimi giorni, e il talk di Rai Tre ha fatto sapere che la procura avrebbe acquisto gli atti proprio in merito all’inchiesta di qualche anno fa sul santuario, su presunti giri di abusi, prostituzione e pedofilia, oltre al caso di estorsione ai danni di don Gregorio Vitali, (rettore del Santuario) architettato da due romeni. Uno è stato arrestato mentre l’altro, tale Savu, risulta oggi latitante.
Chi l’ha visto è riuscito comunque a parlare con quest’ultimo, che ha raccontato: “La ragazza ha scoperto qualcosa… lei muore perchè ha scoperto questo giro – dice riferendosi a presunti abusi, prostituzione e quant’altro – la ragazza aveva detto che avrebbe parlato, aveva scoperto tutto, io mi sono fatto questa idea che avesse scoperto tutto, e hanno mandato un amico… io ho parlato con la ragazza che è stata picchiata, ha detto che sapeva tante cose ma non posso parlare”.
GARLASCO, LOVATI: “CHIARA POGGI AVEVA SCOPERTO QUALCOSA”
Il riferimento è ad una giovane che proprio nel periodo dell’inchiesta sulla Bozzola sarebbe stata aggredita e che il programma di Rai Tre ha provato a contattare, senza però ricevere alcuna risposta. Che davvero la chiave del giallo di Garlasco vada ritrovata nel santuario di Vigevano, a poche centinaia di metri dall’abitazione dei Poggi di via Pascoli?
Per l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, la risposta è affermativa: “Un sicario viene mandato per togliere di mezzo un personaggio scomodo – dice – di solito è così, non c’entrano le inimicizie di Chiara Poggi, probabilmente aveva scoperto qualcosa…”. Ma come nacque il caso dell’estorsione alle Bozzole? A spiegarlo è stato sempre a Rai Tre l’avvocato Roberto Grittini: “Il tutto nasce per una confidenza ad un carabiniere di Vigevano, non di Garlasco, viene avvicinato da un delinquente e viene quindi deciso di fare luce su quel che stava succedendo alle Bozzole in quel momento”.
GARLASCO, IL MISTERO DI MICHELE B
In ogni caso resta il dubbio che qualcuno dei “protagonisti” del giallo di Garlasco, frequentasse il santuario della Bozzola: “A noi non risulta abbiano mai frequentato il santuario, soprattutto il mercoledì sera”, spiega Chi l’ha visto. C’è però un ragazzo che forse lo frequentava e che sicuramente c’è stato almeno una volta al santuario, ed è tale Michele B, un ex amico di Andrea Sempio.
“E’ un ragazzo che Sempio frequentava da adolescente – racconta Vittorio Romano, giornalista di Chi l’ha Visto – è in posa presso il santuario (dice riferendosi ad una foto del suo profilo Facebook ndr), si è tatuato due chiodi sulle tempie, simbolo di forza e resistenza, mentre si fa chiamare mem he shin, tre lettere dell’alfabeto ebraico. Nel gennaio del 2016 scrive “la verità sta nelle cose che nessuno sa”, citando una canzone dei Club Dogo: è uno dei suoi ultimi messaggi, poco dopo Michele si impicca”.