Delitto di Garlasco, spunta impronta che non era stata mai repertata dai Ris: diversa da quella attribuita ad Alberto Stasi, secondo il parere di un'esperta
Emergono ulteriori elementi sul delitto di Garlasco, che possono mettere in discussione la versione ufficiale dell’omicidio di Chiara Poggi e aprire nuovi scenari in merito ai soggetti coinvolti. L’ultima novità è riportata da Il Tempo, partendo dalla nuova ipotesi della Procura di Pavia, secondo cui sulla scena del crimine non avrebbe agito una sola persona, ma potrebbero esserne coinvolte altre.
L’utilizzo delle nuove tecnologie – tra scanner laser 3D, droni e intelligenza artificiale – è utile per ricostruire la dinamica del delitto con maggiore precisione e analizzare le macchie di sangue. A tal riguardo, la nuova indagine avrebbe rilevato la presenza di una traccia che non era mai stata repertata prima, quindi all’epoca non era stata documentata.

È stata individuata sul primo gradino delle scale dove fu trovato il corpo della vittima. Dalle informazioni raccolte dalla giornalista Rita Cavallaro, si tratterebbe di un’impronta nel sangue, diversa da quella che si ritiene appartenere ad Alberto Stasi, unico condannato per il delitto di Garlasco.
DELITTO DI GARLASCO, IL PARERE DELL’ESPERTA SULLA “NUOVA” IMPRONTA
Questa impronta diversa è vicina a quella della scarpa a pallini, che è stato uno degli elementi chiave contro Alberto Stasi. Su questa nuova traccia è stata interpellata la professoressa Luisa Regimenti, di Medicina legale all’Università di Tor Vergata. Servirebbero ulteriori approfondimenti per capire se effettivamente si tratta della traccia di un’altra scarpa; comunque, l’esperta ha osservato che quella macchia non è compatibile con gocciolamento o trascinamento del sangue.
Inoltre, ha constatato che mostra una figura geometrica: tre linee parallele e regolari, con la medesima distanza l’una dall’altra. La sua ipotesi è che si tratti presumibilmente dell’impronta di una scarpa, lasciata quando il sangue era ancora fresco, quindi durante o subito dopo il delitto di Garlasco, premendo sul pavimento. L’ipotesi di Regimenti è che quella impronta sia stata impressa contestualmente all’omicidio, in quanto diversamente non sarebbe stato possibile notare la regolarità delle forme.