Mentre prosegue l’incidente probatorio sul delitto di Garlasco, Quarto Grado fa il punto sulla nuova indagine con le ultime notizie sul caso. Infatti, l’inchiesta si sta concentrando sui nuovi esami dei reperti della scena del crimine, sui quali non sarebbero state individuate tracce del DNA del nuovo indagato, Andrea Sempio.
Il suo legale, intanto, ha parlato ai microfoni del settimanale Giallo, ribadendo la sua posizione: non solo il suo cliente è estraneo al caso, ma lo è anche Alberto Stasi, che è stato condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi. “È un bugiardo, sì, ma non è detto che un bugiardo sia colpevole”, ha dichiarato l’avvocato Massimo Lovati, secondo cui quelle bugie servivano a qualcun altro, “perché minacciato di morte”.

Per il legale, Stasi non sarebbe mai entrato nella villetta di via Pascoli alle ore 13:50 e non poteva aver scavalcato il cancello di due metri, né aver visto il volto dell’allora fidanzata. Quindi, secondo Lovati, Stasi sarebbe stato condannato per le sue bugie.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI RILANCIA LA SUA TEORIA
In base alla teoria dell’avvocato Lovati, ci sarebbero dei mandanti dietro il delitto di Garlasco, ma a uccidere Chiara Poggi non sarebbe stato Alberto Stasi, bensì un sicario, “che poi ha fatto credere che fosse stato un delitto passionale”. Guai a considerare assurda questa ipotesi, perché per Lovati non lo è affatto.
Infatti, nell’intervista a Giallo, ha rilanciato spiegando che gli stessi mandanti gli avrebbero assicurato che lo avrebbero fatto assolvere: infatti, ve ne sono state due. “Le cose cambiarono quando l’avvocato della famiglia volle far fare la perizia sulla camminata”.
Pertanto, per il legale di Andrea Sempio, la nuova indagine sarebbe stata riaperta per la prossima dei “veri mandanti” e perché il tempo per rispettarla si sta esaurendo. A tal riguardo, ha fatto notare che dietro l’apertura della nuova indagine ci sia “qualcuno che si è rivolto ai carabinieri di Milano e li ha convinti del fatto che Stasi è innocente”.
“ORA L’OBIETTIVO È LIBERARE STASI”
Il problema, per lui, è che la nuova indagine sul delitto di Garlasco abbia acceso i riflettori su Andrea Sempio. Ma anche su questo, Massimo Lovati ha una teoria: “Non hanno altro a cui appigliarsi”. D’altro canto, è confortato dal fatto che, a suo parere, il DNA e gli altri indizi siano nulli. “Il fine è quello di tirare fuori Stasi”.
Nonostante le smentite della famiglia Poggi, Lovati continua a non avere certezze riguardo ai ‘movimenti’ di Marco, fratello della vittima, il giorno del delitto. “Magari aveva una fidanzata ed è sceso a trovarla senza che i suoi lo sapessero”. D’altra parte, ha preferito non sbilanciarsi sul tema, perché sono “le carte e gli atti” a contare per lui.