In collegamento con Storie Italiane vi era Solange Marchignoli, legale di Francesco Chiesa Soprani, colui che ha scambiato centinaia di messaggi con Stefania Cappa e che negli ultimi giorni è su tutte le pagine anche grazie ad una inchiesta della trasmissione Le Iene, nell’ambito dell’indagine sul delitto di Garlasco.
“Purtroppo qualche giornalista riporta un virgolettato senza controllare sia vero, poi gli avvocati fanno il loro lavoro come ho fatto io con la questione di Stefania Cappa e di Giallo, abbiamo gli strumenti per agire giuridicamente poi chi sbaglia ne risponderà. Io sono sempre serena con i giornalisti, poi errare è umano, certamente gli inquirenti non si fanno sviare da un virgolettato, stiamo parlando della procura, di persone serie, non sarà un virgolettato sull’invidia che cambia le indagini, questo è un mio pensiero”.
DELITTO DI GARLASCO, I MESSAGGI CON STEFANIA CAPPA: IL COMMENTO DEI LEGALI
Quindi l’avvocato ha aggiunto: “Ho preso contatti per riversare tutti i messaggi su un supporto telematico al fine di consegnarli alla procura”. Solange Marchignoli ha proseguito: “Il mio cliente non si sarebbe mai esposto se non avrebbero messo quel messaggio su Giallo e Corona non avesse fatto una trasmissione. Le Iene hanno creato una trasmissione televisiva, poi se questi messaggi serviranno bene, se no finirà in nulla, visto che c’è un ragazzo in carcere ma nessuno intende di coinvolgere le gemelle Cappa. Io ho il dovere di riversare gli audio su un cd”.
Giada Bocellari, storico legale di Alberto Stasi, ha aggiunto: “La procura ora valuterà se in questi messaggi ci sia qualcosa che può essere di rilievo o se è una cosa legata al contesto, ma solo quando andranno in atti allora si potrà discutere almeno per quanto mi riguarda. Alcuni sono stati pubblicati da Le Iene ma magari ce ne sono degli altri, poi ci saranno le risposte della chat, andranno contestualizzati e questo è un lavoro che deve fare la procura”.
DELITTO DI GARLASCO, AVVOCATO DI ALBERTO STASI: “TROPPO RUMORE DI FONDO”
L’avvocato di Alberto Stasi ha poi detto la sua su questo clamore mediatico nei confronti della vicenda di Garlasco. “Sono d’accordo con il dottor Lugli, c’è troppo rumore di fondo e parlando come avvocato di Alberto Stasi, lo trovo dannoso per le indagini. Se qualcuno ha qualcosa da dire, io sono anni che spero che qualcuno parli, va bene e che vada in procura, dopo di che se intende andare in procura, io non trovo tanto opportuno il fatto di dare visibilità, soprattutto considerando che ad oggi c’è un solo indagato che è Andrea Sempio.
Negli ultimi giorni abbiamo appurato che ci sono novità serie e importanti, quindi parliamo di queste novità, tutto questo è rumore di fondo che danneggia anche l’indagine stessa”.
E ancora: “Io capisco il clamore mediatico che questa vicenda sta suscitando, ma invito tutti a fare molta attenzione a quello che si dice, se questa testimone ha qualcosa da dire che vada in procura, io ho sentito parlare di indagini difensive da questo collega, sicuramente bravissimo e stimatissimo, ma non ho capito a quale scopo: attenzione che ciò non interferisca con le indagini vere. Qui abbiamo una ragazza che è morta e uccisa e c’è un ragazzo che è in carcere da 10 anni e che sono 18 anni che è sotto processo, facciamo molta attenzione, io non amo questo rumore di fondo, che notizia abbiamo avuto? Io non ho capito niente”.
DELITTO DI GARLASCO, AVVOCATO DI ALBERTO STASI: “QUELL’IMPRONTA DI SEMPIO..”
Bocellari ha infine commentato la presenza dell’impronta di Andrea Sempio sul muro delle scale che portano alla taverna, quella individuata negli scorsi giorni dopo una perizia della procura, notizia data dal Tg1 in esclusiva: “Mi baso sul comunicato della procura, in cui dice che la tecnologia ha consentito di oggi giungere a questo risultato, anche se bisogna capire cosa vuol dire.
Un’impronta che all’epoca non era “visibile” oggi con il rinnovamento tecnologico è possibile farlo, quindi questo è un vantaggio e va visto dal lato positivo. Forse non è stato prima perchè non si poteva fare prima, l’importante è che sia stato fatto oggi e che quell’impronta è di Andrea Sempio, peraltro ad un’altezza significativa, trovata vicino al gradino dove il corpo di Chiara Poggi ha avuto il primo momento di quiete prima di cadere sulle scale”.
E ancora: “Ricordo che si sono scritte pagine sull’impronta del dispender del sapone di Stasi, mentre qui abbiamo un’impronta vicino al corpo della vittima, oltre al dna trovato su due dita diverse della ragazza, credo che il quadro vada valutata in maniera seria, poi ho sentito tante ricostruzioni difensive e va bene così perchè io sono la prima garantista, ma qui ci sono due pesi e due misure fra Stasi e Sempio: credo che occorra valutare attentamente”.