La svolta a sorpresa nel delitto Garlasco, con Andrea Sempio indagato, in realtà non sorprende affatto Pasquale Linarello, il primo genetista che attribuì all’amico del fratello di Chiara Poggi il profilo individuato sotto le unghie della vittima. Nel 2017 la procura di Pavia archiviò tutto, ora però le sue valutazioni sono state confermate da altri genetisti, quindi ha deciso di rompere il silenzio e parlare. “Sono stato zitto nonostante mi abbiano buttato fango addosso perché ero di parte, dicendomi che la mia consulenza era priva di contenuto scientifico“, ha ricordato nell’intervista rilasciata a Fanpage, in cui ha ripercorso il lavoro svolto.
Infatti, non effettuò delle analisi, ma delle valutazioni in base ai profili genetici estrapolati sulle unghie della vittima, che erano stati esaminati tre anni prima dal perito incaricato nell’appello bis. Invece, il Ris nel 2008 non aveva trovato alcun Dna maschile. Linarello non sapeva che erano gli stessi profili esaminati dal perito, inoltre gli venne fornito un altro profilo per una comparazione.
Di fatto, ciò che sta accadendo ora è quanto si sarebbe aspettato nel 2017, cioè essere ascoltato dalla procura e di incaricare un proprio perito. Infatti, ora è stato scelto il professor Carlo Previderè.
DELITTO GARLASCO, IL PUNTO SUI NUOVI ESAMI
Sono quattro ora i genetisti che sostengono che il profilo genetico estrapolato nel 2014 sia utile per la comparazione. “Noi lo abbiamo comparato e lo abbiamo attribuito ad Andrea Sempio o a qualcuno della sua famiglia“, ha dichiarato Pasquale Linarello a Fanpage, ricordando che il cromosoma Y non identifica una persona sola, ma i maschi di un nucleo familiare. “Come si è generato quel profilo genetico nessun scienziato lo può dire. Possiamo fare mille ipotesi, ma sono sempre ipotesi“, ha precisato il genetista.
Per quanto riguarda l’ipotesi della contaminazione da ambiente, visto che Andrea Sempio frequentava la casa di Chiara Poggi, Linarello segnala che la vittima avrebbe dovuto toccare il pc poco prima di morire. “Perché se no in tre giorni lavi le mani e il dna va via“. Invece, bisognerebbe chiedere il motivo per il quale non si trovano altri profili genetici, oltre a quello di Ignoto 2, visto che la vittima aveva visto l’allora fidanzato, Alberto Stasi, la sera prima.
“Certo è che non possiamo sapere quando quello specifico profilo genetico si è depositato su Chiara Poggi“. Di sicuro, quell’Ignoto 2 non corrisponde né ad Andrea Sempio né ad Alberto Stasi. Inoltre, sul quarto dito della mano destra della vittima fu trovato un altro profilo ignoto.
DELITTO GARLASCO, UN NUOVO PUNTO DI PARTENZA
Per Pasquale Linarello la nuova indagine non rappresenta un punto di arrivo, bensì di partenza di nuove attività che comunque potrebbero non rivelarsi utili per una vera e propria svolta. Ma la procura di Pavia ha deciso di approfondire questioni che non tornano, quindi si riparte da zero aggiungendo elementi che prima non erano a disposizione. Questo è il caso delle impronte digitali, che potrebbero essere finalmente attribuite a qualcuno.
Ma vale anche per altri Dna che erano stati isolati. Infine, per quanto riguarda la validità del Dna di Andrea Sempio, ottenuto da una tazzina all’insaputa dello stesso, Linarello conferma che non era un prelievo ufficiale, ma quello ottenuto ora può essere utilizzato per effettuare nuove comparazioni, pur riconoscendo che è un profilo parziale e leggermente contaminato.