DENISE PIPITONE, UN CASO ANCORA IRRISOLTO
Le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, al momento, sono ferme, ma la famiglia della bambina scomparsa il primo settembre 2004 da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, non ha smesso di cercarla. Lo assicura l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma della piccola, intervenuto ai microfoni di Fatti di Nera, programma di Cusano TV.
“Riceviamo continue segnalazioni che valutiamo. Recentemente abbiamo anche approfondito una linea investigativa che non era stata conclusa all’epoca e portava verso un determinato nucleo di individui” – ha rivelato il legale – aggiungendo che sono risaliti a una persona; quindi, si sono recati da un detenuto in un’isola del Mediterraneo – “in carcere con una pena elevata”, che poi ha definito un “ergastolano” – dopo aver ricevuto il via libera dal giudice di sorveglianza, ma alla fine non sono arrivati ad alcuna svolta.

Questo caso, però, è usato dal legale come esempio della collaborazione con gli inquirenti, a cui sottopongono ogni pista che merita di essere approfondita. In questi anni ci sono state “diverse ondate di riapertura dell’indagine”, ma per Frazzitta “si ruota sempre intorno ai soliti sospetti”, senza arrivare a una soluzione.
DALLA PISTA DI MILANO A QUELLE NUOVE DA SEGUIRE
L’avvocato Giacomo Frazzitta ha riconosciuto il lavoro svolto da Vittorio Rizzi, in qualità di capo della squadra mobile di Milano, nell’approfondire la pista di Milano, che però non ha portato né al ritrovamento di Denise Pipitone né a quello della bambina che si riteneva potesse essere proprio quella scomparsa da Mazara del Vallo. “Obiettivamente la storia di Milano resta un grande punto interrogativo” – ha aggiunto il legale di Piera Maggio.
In un altro passaggio della puntata si è soffermato sulla necessità di potenziare la figura del commissario straordinario per le persone scomparse, che non ha strumenti sufficienti per risolvere i casi. Ad esempio, servirebbe una task force di criminologi, psicologi ed esperti da far gestire al commissario straordinario.
Ma ancor più rilevante è stato il riferimento ai prossimi passi, perché Frazzitta ha rivelato che attualmente hanno “due piste da seguire, che già da qualche mese stiamo monitorando”. L’auspicio è di arrivare a capire se c’è un elemento di verità dietro una di esse.
LA PRECISAZIONE SU JESSICA PULIZZI
Non è mancato un riferimento a Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise Pipitone, assolta dall’accusa di concorso in sequestro per insufficienza di prove. Il legale ha precisato che non è totalmente fuori dai giochi: non può essere processata di nuovo per lo stesso fatto, quindi per lo stesso capo di imputazione, ma per uno nuovo sì.
“Non me lo auguro per la ragazza, ci mancherebbe” – ha precisato Frazzitta, secondo cui qualcuno, forse in ambienti mafiosi, potrebbe sapere qualcosa, ma di concreto non c’è nulla. Di concreto, invece, molto è stato fatto per i casi di scomparsa. Ad esempio, è stata strutturata una legge sul sequestro di minorenne e il trattenimento di minore all’estero, “due reati che sono stati scritti dal mio studio e introdotti col decreto sicurezza del 2009”.
L’AIUTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Ma non si intende mollare per trovare Denise Pipitone. Infatti, ci si sta provando ad aiutare anche con l’intelligenza artificiale. A tal riguardo, il legale ha rivelato di aver preso contatti con William Wong, “uno tra i più importanti inventori di un’intelligenza artificiale applicata al penale”. Il professore dell’Università della Nuova Zelanda ha realizzato un sistema, finanziato anche dall’Ue, che si chiama Valkri ed è attualmente usato da FBI e polizia americana.
“Abbiamo avuto un contatto con lui e si è molto appassionato al caso di Denise. Addirittura, siccome sta realizzando un altro sistema di intelligenza artificiale avanzata, altamente professionale, vorrebbe testarlo attraverso questa mole immensa di dati che noi comunque abbiamo telematicamente tutti scannerizzati e quindi potrebbe essere anche un nuovo modello e utilizzarlo” – ha spiegato Frazzitta.