Denise Pipitone, trovata nomade che era con Olesya Rostova/ “Non è mia figlia ma…”

- Emanuela Longo

Caso Denise Pipitone, a Chi l'ha visto si torna a parlare di Olesya Rostova: rintracciata la nomade che era con lei da piccola, ma non è sua madre

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Nel corso della puntata di ieri di Chi l’ha visto, i riflettori sono tornati ad accendersi sul caso di Denise Pipitone, ed in particolare su quello di Olesya Rostova, la ragazza russa dalla cui storia si è poi riaccesa l’attenzione sulla bambina di Mazara Del Vallo scomparsa il primo settembre di 17 anni fa. La giovane aveva partecipato ad un programma in Russia per cercare la sua famiglia. Una storia molto simile a quella di Denise ed una straordinaria somiglianza alla mamma Piera Maggio che aveva attirato la sua vicenda anche in Italia. L’esame del gruppo sanguigno tuttavia aveva smentito l’eventualità con un legame con Denise.

A distanza di cinque mesi, la stessa trasmissione russa è tornata sul caso di Olesya rintracciando la donna nomade che si trovava con lei quando era solo una bambina. La donna in questione si chiama Valentina Rota, ha ammesso di conoscere Olesya ma ha smentito di essere sua madre: “Non l’ho rapita, era la figlia mia ex nuora, l’ho presa con me”, ha spiegato. La nomade ha aggiunto che suo figlio “si era separato quando ho incontrato la sua ex moglie con una bimba piccola, che aveva avuto da un altro uomo. Così le ho accolte in casa mia e mi sono presa cura di loro, finché lei non è sparita”. Tuttavia la donna non ricorda il cognome della vera madre di Olesya né avrebbe con se delle foto. A conferma del fatto che non sia la madre della ragazza, anche il risultato del test del Dna al quale si è sottoposta. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Piera Maggio “rapimento Denise segnò Italia”

L’unica procura titolata a indagare sul caso di Denise Pipitone continua ad essere solo quella di Marsala. I colleghi di Trapani hanno infatti smentito che stiano indagando sul giallo della bambina che si sarebbe imbarcata su una nave per Tunisi. Resta tuttavia il neo legato ai mancati controlli all’epoca della sparizione di Denise. Il caso è stato affrontato nuovamente anche oggi dalla trasmissione Ore 14. A scrivere al conduttore è stata la stessa Piera Maggio che con un messaggio ha fatto sapere: “Ti confermo che all’epoca qualcosa sfuggiva al controllo dei minori. Proiettatevi prima del rapimento di Denise: in Italia non esistevano tali allerta. Il rapimento di Denise ha fatto cambiare le condizioni generali sugli spostamenti dei minori. Denise ha segnato l’Italia”.

L’11 settembre del 2004 accadono delle cose molto importanti: è la data in cui probabilmente si perse l’occasione di chiudere l’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone. E’ quanto trapelato da Ore 14 che ha svelato quanto accaduto l’11 settembre nel commissariato di Mazara Del Vallo. Jessica Pulizzi quel giorno disse una frase: “A casa ce la portai”. Due periti interpretarono in maniera differente la frase. In quel momento la polizia si rende conto che Jessica ha mentito e chiedono il suo arresto ma il tribunale dei minori risponde di no. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Denise Pipitone e novità sul caso Olesya a Chi l’ha visto

La trasmissione Chi l’ha visto torna questa sera ad accendere i riflettori sul giallo della scomparsa di Denise Pipitone. Proprio nel corso della trasmissione di Rai3 il caso di Olesya Rostova, giovane russa che per giorni si era pensato potesse essere Denise Pipitone, aveva acceso la speranza tenendo l’Italia intera (ma anche la Russia) con il fiato sospeso. Oggi si ripartirà proprio da qui, con una serie di interessanti novità annunciate dalla stessa trasmissione di Federica Sciarelli.

La tv russa aveva gestito in maniera del tutto discutibile l’intera vicenda che aveva visto il coinvolgimento diretto dell’avvocato Giacomo Frazzitta e della madre di Denise, Piera Maggio. Olesya aveva attirato l’attenzione di una spettatrice di Chi l’ha visto per l’incredibile somiglianza a Piera e per la storia molto simile a quella di Denise, scomparsa da Mazara del Vallo 17 anni fa. Gli esami del sangue, tuttavia, avevano smentito che potesse trattarsi davvero della piccola Pipitone. Ora però, la trasmissione torna ad occuparsi del caso dopo le importanti novità emerse dalla televisione russa: la nomade che era con lei sarebbe stata trovata. Si tratta della vera mamma di Olesya? Ci sono ancora eventuali collegamenti con il caso di Denise Pipitone?

Caso Denise Pipitone: procuratore di Trapani smentisce indagini in corso

In merito al giallo della bambina scomparsa dalla Sicilia il primo settembre 2004, il programma di Rai3 aggiornerà i telespettatori anche sulle nuove indagini in corso da parte della procura di Marsala: che cosa hanno scoperto gli inquirenti? Negli ultimi giorni si è parlato con sempre maggiore insistenza di una presunta nuova pista che da Trapani porterebbe in Tunisia. È possibile che Denise Pipitone possa essere stata imbarcata sotto falso nome, per Tunisi il giorno dopo la sua scomparsa? Un’ipotesi, questa, caldeggiata dall’ex pm Maria Angioni che il prossimo dicembre affronterà il processo per false dichiarazioni ai magistrati.

Nel frattempo il Procuratore capo di Trapani, Gabriele Paci, ha voluto commentare le ultime notizie tratte dal programma “Ore 14”, smentendo un suo coinvolgimento nel caso della piccola di Mazara Del Vallo: “La Procura di Trapani smentisce categoricamente che siano in corso indagini, da parte dell’ufficio, sulla vicenda della scomparsa della piccola Denise Pipitone”, ha riferito all’Adnkronos. Secondo la trasmissione di Rai2, i magistrati avrebbero chiesto informazioni sulla compagnia Medmar, proprietaria della nave D’abundio. Stando alla segnalazione dell’ex pm Angioni, proprio da qui sarebbe partita una bambina il 2 settembre 2004, in direzione Tunisi. La compagnia Medmar avrebbe confermato che la nave nel 2004 esisteva e percorreva realmente la tratta Trapani-Tunisi. Poi però, demolita l’imbarcazione, sarebbe andato perso anche il cartaceo dove erano riportati i dati degli imbarcati. La procura di Trapani, tuttavia, adesso smentisce “categoricamente” che ci siano delle indagini in corso sul caso, del quale continua ad occuparsene esclusivamente la procura di Marsala.





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