Le detrazioni per le spese scolastiche previste al 2025 ma riferite all'anno scorso, godono delle nuove limitazioni e ammissibilità.
Nel modello 730 non va dimenticato l’inserimento delle detrazioni spese scolastiche 2025, il cui tetto massimo reddituale ammonta a 120.000€. Una volta superata la cifra i benefici fiscali si andranno abbassando, azzerandosi completamente una volta totalizzati 240.000€.
Dall’anno prossimo scatteranno invece le nuove soglie imposte dall’ultima Legge di Bilancio, che imporranno il tetto massimo a 1.000€ da poter detrarre sempre dall’Irpef. Tuttavia, occorre sempre accertarsi di quali costi possono essere detratti nel modello.
Quali detrazioni applicare alle spese scolastiche 2025
All’interno delle detrazioni spese scolastiche 2025 ma in riferimento ai costi affrontati l’anno precedente, vanno incluse soltanto quelle “ammesse”. Il beneficio massimo ammonta a 800€ annui da poter detrarre per ogni alunno/figlio a carico, e include le spese affrontate sulla scuola per l’infanzia, sul primo ciclo e inerente alla secondaria di 2° grado.
I costi devono essere riportati al rigo E8 – E10, codice 12 del quadro E sul documento 730, mentre laddove vengano presentati più soggetti allora la ripartizione è destinata al genitore che ha affrontato la spesa oppure ad entrambi i coniugi (dipende anche a chi è stata intestata la fattura).
Per chi si appresta al modello precompilato potrebbe trovare al suo interno i costi sostenuti per la scuola, salvo si tratti di spese effettuate presso enti esterni. Ad esempio la mensa scolastica pagata al Comune, in quel caso andrebbe trascritta manualmente poiché l’obbligo di comunicazione degli enti esterni al Fisco non era stato fissato.
Le spese scolastiche che godono della detrazione al 19% fanno riferimento a quanto segue:
- Mensa;
- Polizza assicurativa;
- Gite;
- Utilizzo dei mezzi pubblici;
- Corsi scolastici (sia durante le ore scolastiche che al di fuori);
- Mezzi disposti da terzi.
Detrazione per asili e università
Nelle detrazioni spese scolastiche 2025 possono essere previste anche quelle sostenute per gli asili nido (indipendentemente che sia privati oppure pubblici). É però importante prestare attenzione alla ripartizione del benefit, che qualora la fattura fosse intestata ad un solo genitore allora l’onere verrà corrisposto al 100% (a meno che nel documento commerciale non siano espresse le percentuali da distribuire tra i coniugi).
Il limite di spesa per l’asilo nido è fissato a 632€ da destinare ad ogni bambino, mentre per i costi universitari non ci sono limiti e la percentuale è sempre al 19% su quanto sostenuto. La detraibilità può ammettere i costi per la prova di ingresso, le imposte per l’immatricolazione, gli esami, l’iscrizione e il conseguimento della laurea.