Di Battista vs Myrta Merlino/ “Non mi chiamo Dibba. Basta con questa narrazione…”

- Silvana Palazzo

Alessandro Di Battista a Myrta Merlino a L'Aria che tira: "Non mi chiamo Dibba. Basta con questa narrazione...". Poi si commuove ricordando la madre morta di cancro

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Alessandro Di Battista a “L’Aria che tira” presenta il suo ultimo libro e se la prende con la narrazione che viene fatta sul suo conto. «Questa narrazione del ragazzino inesperto che esce dal liceo me l’appioppano addosso perché non mi sono piegato a un sistema e ho continuato con coerenza a proporre le mie idee», dice a Myrta Merlino. E ribadisce: «Questa narrazione è del tutto fittizia». A proposito della sua attività ha spiegato che è tornato a fare quello che faceva prima: «Prima di fare il parlamentare mi occupavo di politica e attivismo, scrivevo, quindi non vedo perché non posso continuare a farlo. Oggi voglio proseguire sulla strada di presa di posizione politica, in una fase in cui i politici non prendono più posizione perché impauriti dal consenso». Durante l’intervista però riprende Myrta Merlino quando lo chiama “Dibba”. «Non sono Dibba, mi chiamo Alessandro Di Battista», la replica piccata dell’ex parlamentare del MoVimento 5 Stelle.

Inoltre, spiega che c’è stima tra lui e Giuseppe Conte, nonostante le diversità, mentre è sicuro di rivotare Virginia Raggi a Roma «perché ha fatto un lavoro straordinario». Invece boccia il M5s per essere entrato nel governo Draghi: «È stato un errore storico». Invece sul video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, indagato per stupro: «Volendo bene a Beppe non mi devo accodare ai critici. Io ho lasciato il MoVimento ma lo difendo. Mi ha indignato la strumentalizzazione che è stata fatta del suo video per attaccare il M5S».

DI BATTISTA SI COMMUOVE RICORDANDO LA MADRE

Alessandro Di Battista a “L’Aria che tira” parla anche del suo modo di agire e comunicare. «Si confonde spesso l’irruenza con l’irresponsabilità, soprattutto in un Paese così dilaniato dalle ingiustizie. Sono sempre riuscito a sentire le ingiustizie come se le stessero commettendo a me». Ma questo non vuol dire che non si possa crescere: «Ho cambiato tante volte opinione, non l’ho mai fatto per convenienza ma per convincimento». Si commuove invece parlando della madre. «Non decisi proprio io di non farlo, mi venne messo davanti una sorta di scambio. Poi la sofferenza per il fatto che mia madre non mi abbia visto diventare ministro è passata perché è sopraggiunta velocemente la malattia». L’ex M5s parla a fatica della madre: «Spero sempre di renderla fiera. Ci è capitato quello che capita alla maggior parte delle famiglie italiane, perché il cancro è la nuova peste. Se ne parla poco, ma è una strage. La cosa che più mi ha fatto male è non averla vista nonna. Ho vissuto un dolore così grande che il giudizio degli altri ora mi fa meno paura».





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