È ancora Di Battista che torna a rispondere all’alleato-amico Di Maio dopo la “strigliata” avvenuta stamattina nel Movimento 5 Stelle a partire dal leader verso tutte le “anime”, Dibba compreso: intervenendo a “In mezz’ora in più”, l’ex parlamentare si difende «è solo Salvini che destabilizza il Governo. Ho visto il ministro dell’Interno annunciare che intende convocare i sindacati, questo è un modo di destabilizzare il governo, un ministro dell’Interno deve fare il ministro dell’Interno». Sugli attacchi poi lanciati da Di Maio nei suoi confronti, pur senza citarlo direttamente, Di Battista smorza la polemica «Di Maio è un po’ arrabbiato ma quando uno è arrabbiato poi si chiarisce. Io sono un ex parlamentare che non sta nel governo, che esprime idee su determinati temi, e credo di averne il diritto e il dovere dopo aver contribuito a far crescere il Movimento». Ma Dibba non molla l’osso e punta ancora dritto l’obiettivo della polemica contro la Lega, non aiutando un Governo in già forte difficoltà per la possibile procedura d’infrazione Ue per eccessivo deficit: «Da parte della Lega è in atto una provocazione continua a danno del M5s, perché credo, ma posso sbagliarmi, che nella testa dei dirigenti leghisti ci sia l’idea di buttare tutto all’aria, e questo sarebbe grave. Se fossi Di Maio chiederei a Salvini dove intende trovare i soldi per la flat tax. Io sono perfettamente d’accordo ma dove sono i soldi?». In realtà il leader M5s già questa mattina aveva fatto la medesima domanda al collega vicepremier, ricevendo in risposta «i fondi ci sono, il costo sarà sui 15 miliardi». (agg. di Niccolò Magnani)
DI MAIO “BASTA DESTABILIZZARE IL GOVERNO”
Giornata di intense polemiche interne al Governo ma soprattutto interne al Movimento 5 Stelle: dopo le critiche di Alessandro Di Battisti alla Lega e in particolare a Salvini, con un lungo post su Facebook il leader M5s striglia tutto e tutti lanciando più di una stoccata al suo amico e compagno di Movimento. «Non mi interessa se in buona fede o in mala fede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il MoVimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di Governo. Qui stiamo lavorando per il Paese, e questo non lo posso permettere. Non è una partita a Risiko»: un incazzatura che fa da seguito alle polemiche delle scorse ore, tanto contro Di Battista quanto contro chi come Paola Nugnes in queste ore ha annunciato di andarsene dal M5s in aperta polemica contro Di Maio. Per quanto riguarda l’ex parlamentare però va registrata una sorta di “passo indietro” dopo l’intervento a margine del Rousseau City Lab a Catania: «Non rispondo alle polemiche montate ad arte tra me e Luigi. Domani lo chiamo ed è tutto a posto. Non mi interessa assolutamente questa polemica, quindi non mi ci infilo» sentenzia Alessandro Di Battista. (agg. di Niccolò Magnani)
IL CASO VOLI DI STATO: M5S VS SALVINI, LEGA “QUERELIAMO”
Alessandro Di Battista ma non solo: nel corso di un’assemblea del Movimento 5 Stelle a Terni, il leader politico grillino Luigi Di Maio ha messo nel mirino anche l’alleato Matteo Salvini. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico è tornato sul “caso” voli di Stato per comizi, spiegando ai militanti pentastellati: «Com’è che lui sta in tutti i comuni e tu non ci sei mai? Poi abbiamo scoperto che usava i voli di Stato, io no». Non è tardata ad arrivare la presa di posizione della Lega, che minaccia querele: «E’ stato già tutto certificato, quei voli erano istituzionali». Prosegue il Carroccio: «Siamo pronti a querelare chiunque dica il contrario. Meno tempo si perde in chiacchiere, più tempo rimane per lavorare». E anche il Pd scende in campo, ecco le parole di Roberto Morassut: «Il vicepremier Di Maio sostiene che l’altro vicepremier Salvini abbia utilizzato voli di Stato per il suo lungo tour elettorale degli scorsi mesi in Italia. Viste le parole così nette di Di Maio, il Governo ed il presidente Conte hanno il dovere di riferire alle Camere e di fare chiarezza su ogni singolo utilizzo dei voli di Stato da parte del Ministro Salvini e degli altri membri dell’esecutivo», riporta Tg Com 24. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO-DI BATTISTA, FURIA LEADER M5S A TERNI
Clima di altissima tensione nel M5s, Luigi Di Maio si scaglia contro Alessandro Di Battista. Il motivo? Le affermazioni dell’ex parlamentare grillino contenute nel suo nuovo libro “Politicamente scorretto”, in cui imputa agli esponenti del Movimento di essere diventati dei «burocrati chiusi nei ministeri». Come documentato da Fanpage, che ha pubblicato alcune registrazioni del dibattito nell’assemblea territoriale a Terni, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico si è sfogato: «Noi siamo andati al Governo per fare delle cose. Finchè ci consentirà queste condizioni di farle, continuerò. Ma se il tema è fare il ragionamento politico… E’ per questo motivo che io mi sono incazzato in questi giorni quando ho sentito questa frase dei “burocrati chiusi nei ministeri”». Luigi Di Maio ha poi aggiunto: «Io lavoro un terzo, ragazzi, lavoro un quinto: ho fatto dieci mila chilometri in un mese in campagna elettorale, perché fino al mese prima abbiamo lavorato a Roma nei ministeri a tambur battente».
DI MAIO VS DI BATTISTA, BAGARRE NEL M5S
Alessandro Di Battista, in una delle ultime apparizioni televisive, aveva attaccato duramente Matteo Salvini e sul leader della Lega è tornato anche Luigi Di Maio nel corso del dibattito di Terni: «Mi dicevano, ma com’è che quello (Salvini) sta in ogni Comune e tu non ci sei mai? Poi abbiamo scoperto che usava gli aerei di Stato. Ma se qualcuno pensa che dobbiamo cominciare a fare i voti con quella roba là, noi l’abbiamo lì ucciso il Movimento». Come riporta Repubblica, fonti del Movimento hanno spiegato che quello pubblicato da Fanpage non è un audio rubato: la riunione era ufficialmente chiusa alla stampa ma accessibile a tutti. Lo staff di Di Maio ha poi evidenziato: «Non c’è da stupirsi riguardo all’articolo pubblicato da ‘FanPage.it’. Di Maio è una persona sincera, dice quel che pensa sempre e nell’occasione riportata da ‘FanPage.it’ gli attivisti erano ovviamente liberi di riprendere via video l’evento; nonostante ciò Di Maio ha ovviamente espresso il suo pensiero. Non c’è nulla di strano, anzi tutto ciò rappresenta l’essenza stessa del Movimento: guardarsi in faccia e dirsi le cose».