Da quando l’ex Presidente Argentina Cristina Fernandez de Kirchner avrebbe dovuto iniziare a scontare la pena di 6 anni di carcere, trasformati poi in arresti domiciliari a causa della sua età (72 anni), l’Argentina sta vivendo uno dei tanti periodi della sua storia nella quale la metafisica sembra aver preso il sopravvento sulla realtà.
Ora il Tribunale supremo di Giustizia, che aveva confermato la condanna, dovrà esprimersi se la stessa reclusione domiciliaria comporterà l’isolamento della prigioniera o se la stessa potrà tranquillamente fare i propri comodi e ricevere chicchessia, affacciarsi al balcone dove da tempo si concede alla folla di persone che la seguono quasi si trattasse di un Messia, e in definitiva burlarsi di uno Stato al quale, al momento, deve “solo” 55 milioni di dollari dei 250 che, secondo i calcoli dei giudici, la famiglia Kirchner ha guadagnato con le tangenti ottenute nel solo caso, denominato “viabilità, a cui è stata condannata.
La questione è che, purtroppo, tutto il movimento kirchnerista (e gran parte del peronismo di cui è un’ala) ha trasformato una delle persone più corrotte della storia del Paese in una Santa protettrice dei poveri e questa operazione mediatica, anche attraverso una conferenza stampa internazionale (alla quale però hanno assistito pochi corrispondenti), ha permesso di presentare la condannata come perseguitata da un regime che in verità non esiste, visto che il Presidente Milei è stato eletto democraticamente e, finora, gode dell’appoggio della maggioranza della popolazione.
Il fatto curioso è però dietro l’angolo e porta direttamente allo stesso Presidente argentino che, nel corso della sua carriera politica, ha urlato la sua opposizione alla casta politica corrotta e però, quando, dopo aver vinto le elezioni, si sarebbe dovuto passare ai fatti, le decisioni prese sembrano totalmente contrarie alle promesse, come di solito capita (e non solo in Argentina).
Dalle pressioni affinché uno dei giudici ultrakirchneristi venisse immesso nella Corte suprema di Giustizia al silenzio attuale assoluto dopo la storica sentenza di due settimane fa, sembra quasi che le attuali “spintarelle” affinché il carcere della “condannata” si trasformi in una farsa siano provocate da un potere con il quale il kirchnerismo abbia raggiunto da molto tempo un accordo.
Insomma, qualcosa molto simile alla candidatura (e successiva elezione) di Alberto Fernandez alla Presidenza nel 2019, che allontanò definitivamente Macri da un secondo mandato infarcendo la campagna elettorale di promesse di equidistanza con il kirchnerismo e politiche indipendenti che fecero abboccare all’amo elettorale anche parte della classe media e in definitiva non solo consegnarono il potere al peggior capo dello Stato della storia, ma crearono, nella figura della sua vicepresidente (Cristina Kirchner) il vero direttore d’orchestra che non solo spinse la nazione nella peggior crisi economica, ma, attraverso una giustizia comandata, permise alla serie di processi che attendevano l’ex mandataria di rimanere bloccati per 6 anni.
Non si capisce difatti come tutta la falsa operazione mediatica intrapresa coinvolgendo una massa notevole di sovvenzionati, in gran parte, dal vecchio sistema politico, possa organizzare manifestazioni che blocchino il traffico non rispettando le regole di sicurezza imposte da Milei stesso e le stesse vengano, solo alle volte, tardivamente regolate dalle forze dell’ordine.
Il tamtam di “Cristina la Santa” (o reincarnazione di un altro falso storico chiamato Evita Peron) pare incontrare una tiepida reazione da parte di uno Stato che si dimentica sempre più spesso di essere una Repubblica: ma non solo. Come già abbiamo segnalato nella nota precedente, non c’è stata alcuna manifestazione a supporto di una giustizia che pure aveva preso una decisione definita “storica”, facendo sorgere seri dubbi che poi, alla fine, il peronismo sia un cancro ormai indelebile nella storia di un Paese che è stato portato nel periodo più buio della sua storia e che continua a credere nelle favolette “eterne” che dal 1947 permettono a una delle nazioni più ricche (teoricamente) del mondo di non decollare mai.
C’è veramente da piangere… e non solo parafrasando la canzone del musical di parecchi anni fa che ha contribuito (e non poco) a creare uno dei miti più falsi della storia. Alla fine la cavigliera che al momento indossa Cristina Kirchner pare essersela messa l’Argentina stessa.
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