Se foste alla ricerca della dieta della longevità allora dovreste prendere in considerazione quella di Harvard: ecco cosa consigliano gli esperti
Alcuni ricercatori della prestigiosa Università di Harvard, una delle più rinomate al mondo, hanno individuato la cosiddetta “dieta della longevità”, ovvero il piano alimentare più adeguato per vivere più a lungo, ma soprattutto in salute.
Ma cosa si intende per invecchiare in maniera sana? La “certificazione” la si ritrova sempre nel lavoro realizzato dai luminari di Harvard, in cui viene specificato che chi invecchia in maniera salutare è una persona che ha 70 anni e che non presenta delle malattie croniche ne tanto meno delle patologie gravi. Di conseguenza se voi che ci leggete avete 70 anni e state bene, vuol dire che avete vissuto fino ad oggi in maniera perfetta, se invece aveste qualche problemino, allora c’è qualcosa che non va. Ma non avere malattie gravi o croniche non basta. È infatti fondamentale avere buone condizioni mentali e cognitive, oltre che fisiche. Lo studio è stato realizzato in collaborazione con ricercatori danesi e canadesi, provenienti da Copenaghen e Montréal. I firmatari dello studio hanno adottato un approccio nuovo, ponendosi una sola grande domanda: la dieta influisce sulla possibilità di vivere in autonomia e invecchiare in salute?
DIETA DELLA LONGEVITA’ DI HARVARD: IL MAXI STUDIO SU 105.000 PERSONE
Il lavoro è stato pubblicato su Nature Medicine, una delle riviste scientifiche più autorevoli del settore. Sono stati presi in esame otto diversi piani alimentari, valutandone la correlazione con l’invecchiamento su un campione di circa 105.000 partecipanti americani, osservati per un periodo di quasi trenta anni. Il 66% del campione era composto da donne con un’età media di circa 50 anni. Solo il 9,3% di questi soggetti, ovvero meno di uno su dieci, stava effettivamente invecchiando in modo sano.
Questo ristretto gruppo seguiva un’alimentazione sana, evitando patatine fritte, dolci, bevande zuccherate, carni rosse e lavorate, grassi saturi, eccessi di sale e alcol. I partecipanti sono stati valutati attraverso una serie di modelli, tra cui il cosiddetto AHEI (Alternate Healthy Eating Index), un indicatore americano che misura la qualità della dieta. Secondo l’AHEI, alimenti come verdure, cereali integrali, frutta secca, pesce, frutta fresca e fonti proteiche sane ricevevano i punteggi più alti, risultando fortemente associati ad un invecchiamento sano. Chi seguiva questo tipo di alimentazione aveva l’86% in più di possibilità di invecchiare in salute rispetto agli altri.
DIETA DELLA LONGEVITA’ DI HARVARD: SI AI PRODOTTI VEGETALI E FRESCHI
Oltre alla salute fisica, lo studio ha valutato anche lo stato cognitivo dei partecipanti, nonché l’indice HPDI (Healthy Plant-Based Diet Index), legato ai cibi vegetali. Tuttavia, quest’ultimo è risultato meno correlato a un invecchiamento sano, secondo i ricercatori. Nel corso dell’indagine è emerso ancora una volta quanto i cibi ultraprocessati siano dannosi, in particolare le carni rosse, i prodotti troppo salati o zuccherati, e in generale i cibi industriali. Tutti questi sono stati direttamente collegati a un invecchiamento poco salutare.
Al contrario, gli alimenti della dieta mediterranea, tra cui l’olio extravergine d’oliva, si sono dimostrati efficaci nel ridurre il rischio di malattie croniche. La conclusione dello studio di Harvard conferma quanto già sostenuto da numerosi esperti negli ultimi anni: i cibi vegetali fanno la differenza. Frutta, verdura, legumi, frutta secca e cereali integrali sono alimenti che permettono di vivere meglio, più a lungo e con una maggiore qualità della vita. Cosa mettere quindi a tavola? Puntiamo sempre e solo su prodotti della stagione, quindi frutta e verdura di questo periodo, ma anche e soprattutto freschi, cucinandoli con pochi ingredienti, un pizzico di sale (o se possibile evitare) e un filo d’olio a crudo, magari bolliti o al vapore. No invece a prodotti ultraprocessati pieni di sali, zuccheri e prodotti chimici di dubbia provenienza, e fra i migliori alleati della salute a lungo anche il pesce, soprattutto se magro.