La dieta può aiutare ad alleviare i sintomi delle allergie primaverili, scopriamo quali siano i prodotti maggiormente indicati per gli allergici
Con la primavera decisamente entrata nel vivo sono arrivate anche le fastidiose allergie di questo periodo: starnuti, occhi che bruciano, naso che cola, difficoltà a respirare e nei peggiori dei casi l’asma. Questi sono alcuni dei sintomi tipici delle allergie primaverile di cui soffrono milioni di persone in Italia a cominciare dai bambini. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera circa il 10 per cento dei bimbi di tutto il mondo soffre di asma bronchiale, con alcuni casi anche gravi, senza dimenticarsi di tutti coloro che soffrono di allergie in maniera standard. Qualora aveste dei dubbi che vostro figlio fosse allergico, la prima cosa da fare è recarsi dal pediatra e farsi dare un consiglio, dopo di che probabilmente vi indirizzerà verso un’analisi che permetterà di comprendere se realmente il bimbo sia allergico e a cosa.
Qualora invece fosse già acclarata l’allergia molto probabilmente starete seguendo una cura a base di antistaminici che potreste fare in modo che sia ancora più efficace tramite una dieta adatta appunto agli allergici. A riguardo il Corriere della Sera precisa che negli ultimi anni sono state effettuate numerose ricerche e studi su alimentazione e allergia ed è emerso che sia in termine di prevenzione quanto di “cura”, il cibo può avere come sempre un ruolo primario per gestire meglio l’asma e i suoi sintomi.
DIETA E ALLERGIE, TANTA FRUTTA E TANTA VERDURA DI STAGIONE
Ad esempio si consiglia di mangiare tanta frutta e tanta verdura, e attenzione anche allo zinco, un integratore che potrebbe permettere di ottenere una regolazione della risposta immunitaria e della infiammazione. Storicamente la dieta occidentale viene considerata un fattore di rischio per sviluppare delle allergie ma c’è l’eccezione della Dieta Mediterranea, all’unanimità riconosciuta come la migliore al mondo e rivelatasi, anche in questo caso, protettiva.
Fra i nutrienti che si sono rivelati maggiormente efficaci, sottolinea in questo caso Repubblica, troviamo il sopracitato zinco ma anche le vitamine E, D e A, quindi il ferro, le fibre alimentari, il selenio, gli acidi grassi e le sostanze fitochimiche, ottime sia per la prevenzione ma anche per il trattamento. C’è poi il microbiota intestinale, fondamentale per regolare la giusta azione del nostro intestino, che è stato di recente collegato a malattie allergiche se ovviamente non funziona al meglio. Repubblica sottolinea anche il caso un po’ controverso degli OGM, i prodotti modificati geneticamente, secondo cui la letteratura scientifica ha ipotizzato in passato che potrebbero aumentare i casi di allergia, favorendo quindi quegli alimenti che siano freschi e che provengano direttamente dalle terre dei nostri contadini.
DIETA E ALLERGIE, FAVORIRE I PRODOTTI A KM 0
Difficile comunque individuare realmente dei cibi a chilometro zero, di conseguenza è consigliato mettere a tavola frutta e verdura di stagione, avendo quindi la certezza che si tratta di alimenti che non sono stati modificati per farli crescere anche durante un periodo che non è tipicamente il loro. Sarebbe anche consigliabile approfittare del mercato della Coldiretti e dei contadini vicini di casa, che stabilmente si tiene nei vari paesi, solitamente il sabato o la domenica, in cui si ha la certezza di acquistare prodotti senza trasformazioni.
Attenzione infine anche all’ambiente circostante, visto che, se il cibo può essere un grosso alleato per coloro che soffrono di allergie, bisognerebbe evitare situazioni di eccessivo inquinamento, come ad esempio le grandi città, ma anche il fumo delle sigarette può essere molto impattante, andando infatti a stimolare tutto l’apparato respiratorio del bimbo e in generale dell’allergico, che poi è quello che maggiormente viene compromesso in fase allergica. Ovviamente anche stare all’aria aperta può essere molto complicato, proprio per via delle fioriture del periodo che causano poi le varie reazioni. Sarebbe quindi consigliabile, se possibile, evitare di uscire di casa nelle ore centrali del giorno, che sono anche quelle più calde, favorendo il mattino o la sera, anche se in molti casi potrebbe non fare la differenza.