Quasi otto persone su dieci che malate di tumore seguono una dieta sbagliata. La media è del 33 per cento circa, ma si può arrivare fino a picchi del 60-80 per cento, come riferisce il Corriere della Sera, e tutto questo già al momento della diagnosi. Si tratta di un problema non da poco tenendo conto che una volta certificato il tumore e con l’inizio delle varie cure e delle terapie, il problema aumenta, arrivando appunto alle cifre di cui sopra, in particolare per determinati cancri molto aggressivi come quello alla testa, allo stomaco e al pancreas.
Ma come mai è così importante il cibo, soprattutto nei malati oncologici? La risposta è semplice quanto logica, visto che una persona che sta vivendo un periodo complicato della sua vita che si ciba con prodotti sani quindi antiossidanti, antiinfiammatori, facili da digerire, freschi e non ricchi di sale e zuccheri, riesce ad ottenere dei risultati migliori sulle terapie ma anche sugli interventi chirurgici e in generale sulla propria vita. Un connubio così vero al punto che un malato di tumore su quattro non muore direttamente per la malattia ma per via delle complicazioni legate alla malnutrizione.
DIETA E TUMORE, QUANTO E’ EFFICACE L’ALIMENTAZIONE
Proprio ieri vi raccontavamo quanto la dieta mima digiuno fosse risultata efficacia in collaborazione con le terapie antitumorali, e di fatto questi numeri segnalati attraverso una indagine promessa dal collegio italiano dei primari di oncologia, lo certifica ulteriormente: siamo ciò che mangiamo e ciò vale ancora di più quando il nostro corpo sta affrontando una malattia. Secondo il quotidiano milanese servirebbe un supporto per i malati oncologici dal punto di vista nutrizionale sin dall’inizio delle terapie, ma secondo quanto emerso in quasi la metà del centri oncologici d’Italia, precisamente il 49%, ciò non è previsto.
Per capire meglio il problema, più della metà di coloro che soffrono di tumore seguono una dieta sbagliata, e di questi quasi uno su dieci è chiaramente malnutrito, mentre il restante 42% è molto vicino alla malnutrizione già in fase di diagnosi. Dati esternati dalla dottoressa Lucia Fioretto, numero uno di CIPOMO, che inquadrano ulteriormente il problema. La Fioretto ricorda come la corretta alimentazione, quindi una dieta sana ed equilibrata rappresenti “un pilastro fondamentale”, non soltanto come prevenzione contro il cancro ma anche come aiuto alla cura, visto che chi si ciba nella maniera migliore riesce a tollerare meglio i trattamenti così come gli esiti clinici, inoltre, “sostiene il sistema immunitario” e nel contempo vive meglio, migliorando la sua qualità di vita.
DIETA E TUMORE, IL PROBLEMA DEL TROPPO PESO O DELLA ECCESSIVA MAGREZZA
Ci sono comunque dei segnali positivi, a cominciare dal dire che quasi nove centri su 10 effettuano delle valutazioni sullo stato nutrizionale del paziente in momenti successivi al percorso terapeutico, un dato molto importante per Federico Grosso, medico dell’ospedale universitario di Alessandria, secondo cui quasi la totalità degli oncologici (il 97%), ritiene fondamentale “la presa in carico dietologica”, mentre si sale al 98% per coloro che sono d’accordo sul fornire al proprio paziente informazioni adeguate sulla dieta da seguire. “vogliamo dare un supporto nutrizionale qualificato e personalizzato” ai nostri pazienti, racconta ancora lo stesso camice bianco “non soltanto terapie che siano efficaci contro il tumore”.
Attenzione però, malnutrizione non significa solo essere magri, come qualcuno potrebbe pensare, visto che spesso e volentieri i malati di tumore arrivano alla prima visita con chili in eccesso, e in entrambi i casi i risvolti sono ovviamente negativi per la lotta al tumore. La perdita di peso ma anche l’obesità susseguenti una dieta sbagliata sono due condizioni che ormai da anni, come dimostrato da studi scientifici, sono associate ad un peggioramento della diagnosi.