C’è una storia che arriva dalle valli bergamasche e viene segnalata oggi in prima pagina dall’Eco di Bergamo tramite la testimonianza di Don Davide Rota, direttore del Patronato San Vincenzo di Bergamo e tra i primi sacerdoti positivi al coronavirus nell’area più colpita dalla pandemia che è però sopravvissuto al calvario di questi ultimi mesi (a differenza di tanti suoi fratelli che sono purtroppo mancati per essersi contagiati mentre testimoniavano la fede tra ospedali e case di cura). La storia riguarda un uomo di origini slave, oggi 70renne, che da anni vive un paesino delle valli con moglie, 7 figli, masnade di nipoti e pronipoti: un autentico “patriarca” che nei giorni difficili del Covid-19 a Bergamo e in tutta Italia, confida al sacerdote diversi pensieri “provocatori” sull’emergenza tutt’ora in corso. «Perché la politica promette cose che non possono essere mantenute? Se i soldi non ci sono, da chi sperano di prenderli? Dall’Europa? Ma quello è un mondo dove nessuno dà niente per niente…».
“LA POLITICA E I MEDICI NON BASTANO”
Alla contestazione “politica” segue però un’osservazione ancora più interessante che fa capire come il punto di “critica” è ben diverso da quello che si può anche legittimamente immaginare: «E se invece di distribuire soldi, procurassero il lavoro alla gente, sarebbe meglio per tutti», prosegue questo “misterioso” personaggi incontrato da Don Davide Rota. Oggi il mondo e la nostra società interessano sostanzialmente due elementi: i soldi e la pelle e così questo anziano “patriarca” sottolinea come «a salvarci la pelle pensano i medici, a darci i soldi provvedono i politici, ma forse queste due cose non bastano». Nel giorno della Santissima Trinità non può che evidenziarsi un’autentica e costante “mancanza” nella società di oggi, al di là di ogni qualsivoglia “teoria” culturale o religiosa stessa: Don Davide scrive in conclusione alla sua testimonianza, «quell’uomo non dice cosa ci voglia di più ma mi ricorda quel che doveva un teologo», ovvero che «i pilastri su cui si regge la società moderna sono due, la scienza/tecnologia e l’economia/politica. Manca il terzo che è il più importante l’uomo e Dio insieme».