Gaffe di Lufthansa nella lettera inviata alle famiglie delle vittime del disastro Germanwings. La compagnia afferma che le persone a bordo dell’aereo fatto precipitare dal copilota Andreas Lubitz sulle Alpi francesi non si sono accorte di nulla, quindi non hanno avuto «paura di morire». Nella tragedia del 24 marzo 2015 morirono tutte le 151 persone a bordo. Tra loro anche il fratello e la nipote di Marlies Weiergräber, che hanno aperto un procedimento per ottenere il risarcimento dei danni morali da Lufthansa. La compagnia tedesca ha scritto al suo avvocato, secondo quanto riportato dalla Bild, che i passeggeri non si sono resi conto di quanto stava accadendo. Ma questa versione non sembra possibile. «Non è credibile che non si siano accorti di niente e che non abbiano avuto paura di morire. Ci sono abbastanza elementi che dimostrano il contrario». Nelle registrazioni degli ultimi minuti prima del disastro, salvate dalla scatola nera dell’aereo recuperata dopo la tragedia, si sente infatti il comandante che Lubitz aveva chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio bussare forte alla porta.
DISASTRO GERMANWINGS, LUFTHANSA “VITTIME NON SI SONO ACCORTE DI NULLA”
«Per l’amor di Dio, apri la porta», urlò il comandante. Sullo sfondo le urla dei passeggeri. Il pilota tentò di sfondare la porta con un’ascia e continuò ad urlare: «Apri questa maledetta porta». Poi si sente il rumore dell’impatto, accompagnato dalle urla dei passeggeri. E dunque è difficile ritenere che i passeggeri non abbiano avuto paura di morire in quel momento. Quello di Andreas Lubitz fu un omicidio-suicidio. Il copilota 27enne aveva da tempo problemi psichici e un deficit della vista che non avrebbe dovuto permettergli di superare gli esami medici per rinnovare la licenza di volo. Ma aveva tenuto tutto nascosto alla compagnia, che dai controlli interni non si era resa conto di niente. I familiari delle vittime accusano Lufthansa, che è la casa madre di Germanwings, di non aver fatto abbastanza per appurare le sue condizioni di salute. Ora quesa lettera che a molti pare una beffa.