Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato nella giornata di ieri, mercoledì 5 febbraio 2025, un ordine esecutivo per vietare agli atleti trans di partecipare agli sport femminili. Gli uomini biologici oltre oceano non potranno quindi prendere parte a gare contro avversarie femminili, e la nuova ordinanza stabilisce degli obblighi più severi in quanto a politiche sportive e di genere. Il tycoon newyorkese, come si legge sul Guardian, ha ordinato a varie agenzie federali, fra cui il Dipartimento di Giustizia, di interpretare appunto le norme federali del Titolo IX, a cominciare appunto dal divieto alle donne transgender di prendere parte a qualsiasi categoria sportiva femminile.
Si tratta di una ordinanza che è stata intitolata “Tenere gli uomini fuori dagli sport femminili” ed è entrata in vigore immediatamente, con i procuratori generali degli Stati Uniti che dovranno individuare le migliori pratiche per la sua esecuzione. “Con questo ordine esecutivo, la guerra allo sport femminile è finita”, ha commentato lo stesso Trump, decidendo di pubblicare l’ordinanza in occasione della Giornata nazionale delle ragazze e delle donne nello sport oltre oceano.
STOP TRANSGENDER NEGLI SPORT FEMMINILI: SAREBBERO 10 GLI ATLETI
La Casa Bianca minaccia quindi di tagliare i fondi federali nei confronti di tutte le scuole che permettono a donne transgender di prendere parte a competizioni riservate alle donne, anche se, come ha spiegato il presidente della National Collegiate Athletics Association lo scorso dicembre, sarebbero meno di 10 gli atleti transgender negli Stati Uniti su un totale di 520mila che gareggiano in 1.100 diverse scuole.
Ovviamente la decisione di Trump ha creato non poca polemica, con la dura replica delle numerose associazioni LGBT. A riguardo spicca la voce di Athlete Ally, un gruppo a difesa degli atleti senza scopo di lucro, che ha fatto sapere: “I nostri cuori si spezzano per i giovani trans che non saranno più in grado di conoscere la gioia di praticare sport nella loro forma più completa e autentica. Sapevamo da tempo che questo giorno sarebbe probabilmente arrivato, poiché questa amministrazione continua a ricercare soluzioni semplici a problemi complessi, spesso generando ostilità nei confronti delle comunità più emarginate del nostro Paese”.
STOP TRANSGENDER NEGLI SPORT FEMMINILI, LE ULTIME DIRETTIVE DI TRUMP
Il divieto di far partecipare gli uomini trans alle manifestazioni sportive riservate alle donne è l’ultimo di una serie di misure che vanno in un’unica direzione emanate dallo stesso Donald Trump, tenendo conto che nel suo primo giorno di incarico ha firmato un provvedimento in cui si chiede di definire il sesso solo come “maschile o femminile”, eliminando quindi “il terzo genere”. La scorsa settimana aveva invece firmato un ordine per proibire la transizione di genere alle persone di età inferiore ai 19 anni, vietando anche i bloccanti della pubertà, l’uso degli ormoni e varie procedure chirurgiche.
Sulla vicenda degli atleti trans si era espressa a dicembre anche la NCAA, la National Collegiate Athletic Association, attraverso il suo presidente, Charlie Baker: “Siamo un organo di governo nazionale e rispettiamo la legge federale. La chiarezza su questo tema a livello federale sarebbe molto utile”. Queste infine le parole di Olivia Hunt del gruppo Advocates for Trans Equality, che parlando con Sky News ha detto: “Nelle ultime due settimane la comunità trans degli Stati Uniti ha assistito a infiniti attacchi da parte di questa amministrazione su tutti gli aspetti dei nostri diritti e della nostra vita quotidiana. E vedere questo attacco, come gli altri, sapendo che sarà molto lungo con retorica ostile e linguaggio infiammatorio è sempre molto preoccupante… soprattutto quando è mirato a una comunità relativamente piccola e già emarginata in tutto il paese”. Dichiarazioni che molto probabilmente scalfiranno poco Donald Trump che tira dritto per la sua strada e che sta semplicemente mettendo in pratica ciò che aveva dichiarato in campagna elettorale: chiunque l’abbia votato era a conoscenza del suo programma.