Sarà il processo a Don Massimiliano Pusceddu al centro della nuova puntata di Un giorno in pretura, in onda nella prima serata di oggi, domenica 8 dicembre, su Rai3. Don Pusceddu è un prete molto noto in Sardegna soprattutto per il suo operato nella piccola comunità di Vallermosa, nel sud della Regione. Soprannominato il “prete pugile” per via di diversi incontri da dilettante all’attivo, il don sarebbe finito nei guai e condannato ad un anno e quattro mesi di revisione con la condizionale con le accuse di lesioni, minacce e porto abusivo di pistola. Un giorno in pretura ha seguito le fasi del processo che si è svolto a Cagliari e che ha visto rispondere delle medesime accuse anche Efisio Spano. La vittima, Valentino Setti, parrocchiano di cui il don aveva celebrato il matrimonio. Per l’accusa don Max, come era noto tra i suoi parrocchiani, era intervenuto prendendo le difese della moglie di Valentino, Paola Spano, sorella del secondo imputato, in quanto Setti avrebbe tradito e maltrattato la donna. Differente la posizione della difesa, per la quale il Setti avrebbe organizzato tutto per vendicarsi delle continue interferenze del prete nella sua vita coniugale.
DON PUSCEDDU, IL CASO A UN GIORNO IN PRETURA: IL PROCESSO
Sono bastate poche ore di camera di consiglio affinché il giudice monocratico emettesse la sua sentenza giunta nel luglio dello scorso anno. Per il giudice – scrive La Nuova Sardegna – il prete all’epoca 42enne, celebre per la sua avversione nei confronti dei gay si sarebbe reso colpevole di lesioni personali, minacce aggravate e porto illegale di una Smith & Wesson calibro 38 special non denunciata. Il pm Enrico Denti nel corso del processo aveva chiesto per lui una condanna ad appena un mese e 10 giorni ma alla fine è arrivato un colpo particolarmente duro da digerire, con una condanna ad oltre un anno di reclusione. Dopo la lettura della sentenza il parroco ha preferito allontanarsi senza rilasciare alcuna dichiarazione ma asserendo ai giornalisti presenti: “Non me l’aspettavo”. Come spiega il giornale sardo, è atteso un giudizio d’Appello ma don Max in seguito alla condanna ha messo a rischio anche la sua stessa tonaca. Efisio Giuseppe Spano, invece, è stato assolto dalle accuse di concorso nelle lesioni per remissione di querela e così anche Valentino Setti, assolto dall’imputazione di violenza privata per la quale il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 20 giorni.
DON MASSIMILIANO PUSCEDDU: I FATTI
La storia che ha portato Don Massimiliano Pusceddu in tribunale risale al 15 novembre del 2014 e fece il giro d’Italia per via del protagonista della stessa. Raramente, infatti, si vedono uomini di Chiesa a processo per accuse come quelle che hanno coinvolto il don sardo. Don Max, secondo quanto ricostruito da La Nuova Sardegna, riceve alcune confidenze da una donna di Vallermosa dove riveste il ruolo di sacerdote. Si parla di presunti problemi coniugali ed il dubbio che l’uomo tradisse la moglie. Immoralità tali da portare il parroco ad intervenire inevitabilmente. E così, senza pensarci due volte, raggiunge il presunto fedifrago, Valentino Setti e dopo una inevitabile ramanzina lo schiaffeggia ripetutamente provocandogli una cervicalgia post traumatica. Quindi, per essere ancora più convincente, estrae dalla tonaca una pistola poggiandola sul tavolo con fare minaccioso. L’ultima parola in questa vicenda è stata quella del giudice con la sua sentenza di condanna.