Daniela Sbrollini, è coordinatrice regionale della Consulta del Veneto che si occupa di infanzia e adolescenza e membro del Coordinamento politico regionale del PD del Veneto. In questi giorni in un’interrogazione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha sollevato la questione del vaccino trivalente prodotto dalla GlaxoSmithKlein, che avrebbe il compito di proteggere i bambini da morbillo, rosolia e parotite, mentre pare sia responsabile di causare varie forme di autismo a seguito di danni al cervello causati dalla vaccinazione stessa.
La Vicepresidente alla Commissione affari Sociali e Sanità Sbrollini, nella sua interrogazione scrive: “Se fosse vero che nel 2004 il vaccino venne ritirato dal commercio proprio perché nocivo, ciò evidenzierebbe un grave errore da parte di chi fino ad allora lo aveva distribuito, e soprattutto da parte di chi continuò a somministrarlo negli anni successivi. In materia di vaccini, il dibattito tra benefici e rischi collaterali è aperto, ma solitamente parliamo di farmaci ben sperimentati. Tuttavia – conclude – colgo l’occasione per ribadire con forza che le logiche dell’economia non devono coinvolgere la salute dei cittadini”.
Il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica GlaxoSmithKein è in grado di causare danni cerebrali nei bambini; in Italia sono molto noti i casi di Federico, un bambino di Vicenza di 7 anni, e di Valentino Bocca, un bambino a cui il tribunale di Rimini ha riconosciuto il nesso di causalità tra la vaccinazione e l’autismo.
Si è trattato di una sentenza importante poiché per la prima volta è stato riconosciuto legalmente la correlazione tra vaccinazioni e danni fisici, che da anni viene studiata dal gastroenterologo britannico Andrew Wakefield. Anche in America diverse famiglie hanno ricevuto rimborsi milionari a causa dei danni provocati che questo tipo di vaccino: attualmente sono 85 le famiglie che negli Stati Uniti che si sono rivolte al Tribunale Federale per i casi di autismo che si sono verificati dopo le vaccinazioni.
Inoltre la GlaxoSmithKlein (GSK) non è nuova a questo tipo di situazioni e negli Stati Uniti è già stata obbligata a pagare una multa di 3 miliardi di dollari per aver taciuto gli effetti nocivi di alcuni suoi prodotti in commercio. Una somma che però non rappresenta un problema per l’azienda, la quale può permettersi di sostenere il costo della frode, pagare le spese legali presenti e mettere in conto quelle future. Il fatto che siano note alcune di queste frodi, per l’azienda è sicuramente più un danno d’immagine che economico.
Una di queste, solo per fare un esempio, è stata tra il 2007 e il 2008 la sperimentazione di un farmaco su un gruppo di bambini argentini, effettuata falsificando le autorizzazioni dei genitori e che ha causato la morte di 14 bambini. Per ogni bambino che prendeva parte alla sperimentazione il laboratorio riceveva una somma di 8 mila dollari.
Evidentemente è importante, come ha del resto sottolineato Daniela Sbrollini, che in Italia come ovunque, alla luce di questi trascorsi vengano chiariti una volta per tutte i danni provocati da questo vaccino, le responsabilità della GSK e quelle di chi ha continuato a commercializzare i suoi prodotti consapevole dei rischi ad essi legati.