In Italia non è ancora stata programmata la sua messa in onda, ma in America sta facendo furore e ha le caratteristiche per essere una serie innovativa e appassionante, oltre ad essere tratta da una storia vera.
Si tratta di “Orange is the new black”, serie prodotta dalla Lionsgate Television, che nonostante il titolo da “chick flick” che sembra alludere al filone rosa di “I love shopping” e a tematiche leggere e femminili come quella del “little black dress”, in realtà parla dei 15 mesi trascorsi in prigione dalla protagnonista Piper Chapman, e al colore della divisa carceraria.
La prima stagione, vede la protagonista, originaria del Connecticut ma residente a New York, dove vive col suo promesso sposo, processata e condannata per un crimine commesso 10 anni prima, quando ha trasportato una valigia piena di soldi per conto della sua amante di allora, Alex Vause, una trafficante di droga a livello internazionale.
Da lì per Piper si aprono le porte del carcere, con le sue leggi non scritte e la lotta quotidiana per la sopravvivenza, dove incontrerà proprio Alex e una serie di personaggi più o meno negativi: dalla cuoca Red che la mette a digiuno, a Susanne detta Occhi Pazzi che la chiama “mia moglie”, la Transessuale Burset che da uomo è diventata donna e ha tentato una frode con le carte di credito per pagarsi le operazioni necessarie al suo cambio di sesso, la compagna di cella omicida, Miss Claudette, e la buona amica Nicky.
Tutti personaggi dalle diverse sfaccettature, che emergono nel corso della stagione attraverso i flashback e i rapporti con le detenute e i familiari fuori dalla prigione. Laura Prepon, che intrpreta Alex ha spiegato proprio questo aspetto della serie e del suo personaggio: “Una delle cose che mi piace dello show è che entrambe le protagoniste si pensano buone o cattive, ma non lo sono: all’inizio pensate che Alex sia cattiva, andando avanti – sì, beh, è una spacciatrice, ma anche una persona vulnerabile che ama Piper, che all’inizio pensate che sia innocente, e poi scoprite che non è così.”
Ed è la relazione tra Piper e la sua ex-Alex ad essere al centro della storia, che tradizionalmente vede i protagonisti impegnati in un triangolo amoroso: la protagonista Piper (l’attrice Taylor Schilling), la sua ex Alex e il promesso sposo Larry (interpretato da Jason Biggs).
Nella serie è sempre presente attraverso molti personaggi e in primis quello della protagonista, il tema delle relazioni entimentali e sessuali tra donne, senza che nessuna di esse si identifichi pienamente come lesbica o bisessuale, e questo non come “necessità” nell’ambiente carcerario, ma anche nella vita fuori dalla prigione, come era stato per Piper 10 anni prima.
In America la cosa non è passata inosservata, suscitando polemiche all’interno della comunità LGBT (Gay- Lesbian- Bisexual- Transgender), che ha criticato come l’identità bisessuale non venga mai nominata e alcuni dei personaggi preferiscano piuttosto definirsi “ex-lesbiche”, termine che rischia di far passare il concetto che l’omosessualità possa essere una condizione “patologica”, dalla quale sarebbe possibile possibile guarire.
Vedremo se anche l’Italia si deciderà a rasmettere la serie e sarebbbe interessante vedere il modo in cui il suo mondo duro e ambiguo potrebbe essere accolto da critica e pubblico.
La seconda stagione della serie sarà pronta per il 2014.