Jessica Egan, una donna americana, aveva cercato di rimanere incinta con la fecondazione in vitro, ma il tentativo era fallito. Grande la felicità sua e del marito quando. a un secondo tentativo di fecondazione in vitro, scoprono di aspettare un bambino. Ma alla 11esima settimana di gravidanza, un esame del sangue rivela che la bambina che aspettano è colpita dalla sindrome di Down. A differenza di quanto fanno quasi tutte le donne che vivono la stessa condizione, decide di non abortire: “Eravamo devastati ovviamente, ma perché non sapevamo nulla di questa sindrome. Abbiamo allora cercato di imparare tutto il possibile per accogliere comunque la nostra bambina” racconta Jessica al sito boredpanda. “L’educazione è stato il fattore più importante nel cambiare i nostri sentimenti riguardo alla sindrome di Down”, ha aggiunto Jessica. “Ci siamo resi conto che semplicemente non capivamo questa diagnosi perché non conoscevamo nessuno con la sindrome di Down. È naturale temere cose che non conosciamo o non comprendiamo, quindi abbiamo contattato persone della nostra comunità con bambini affetti da sindrome di Down e abbiamo fatto ottime amicizie. Abbiamo iniziato a vedere che questo non era niente di cui aver paura e che invece, siamo stati fortunati ad essere stati scelti per avere una figlia così speciale e unica”.
BENVENUTA GWENDALYN
Tutto quello che la mentalità comune nega, prevedendo una vita impossibile per i figli e per i genitori. Jessica è diventata famosa per aver pubblicato un post su Facebook, in cui scherzando, dice di aver “ordinato un pacchetto con cromosomi in più (come si sa la sindrome di Down e causato dalla presenza di un cromosoma in più, il 21, rispetto alla norma, ndr) e di averlo ricevuto, adesso lo ordinerò dei nuovo!”. Questo per dire la sua felicità nell’aver avuto una figlia con sindrome di Down. Il suo post su Facebook in cui racconta questa storia ha già ricevuto oltre 347.000 like di congratulazioni da parte di altre mamme. “Il feedback è stato così pieno di positività, amore e accettazione che è travolgente. Ho sentito da più persone che recentemente hanno avuto un bambino con la sindrome di Down, ma ne stanno ancora facendo i conti e soffrono molto. Sentendo che il mio post li ha toccati così tanto e li ha aiutati a guarirli è scioccante, e davvero qualcosa che onorerò per il resto della mia vita”.