Curiosa vicenda capitata ad Alberico Lemme, farmacista e consulente alimentare, visto molte volte in televisione nei programmi di Barbara D’Urso, e noto più comunemente con il nome di dottor Lemme. Stando a quanto denunciato dallo stesso, avrebbe ricevuto una visita per un accertamento da parte di due funzionari dell’agenzia delle entrate, che durante il controllo fiscale avrebbero dato vita ad un vero e proprio rapporto sessuale. Come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, Lemme ha denunciato il tutto, una vicenda che va avanti dal gennaio del 2018, durante un’ispezione presso una delle società dello stesso farmacista, da cui scaturirono tre cartelle esattoriali da ben 800mila euro, contro cui è stato presentato ricorso (già accolto). Al di là dell’aspetto puramente fiscale della questione, a colpire è proprio il risvolto piccante della vicenda, che Lemme sarebbe in grado di dimostrare attraverso dei filmati, dove si notano due funzionari scambiarsi delle effusioni un po’ troppo spinte.
DOTTOR LEMME: “MISI A DISPOSIZIONE DEI FUNZIONARI LE CHIAVI DEL MIO UFFICIO”
«Misi a disposizione dei funzionari uno dei miei uffici per fare verifiche sulla contabilità, lasciando loro le chiavi – racconta – visto che si intrattenevano tutti i pomeriggi». I due si sarebbero lasciati andare fino «a scambiarsi effusioni intime e carezze», non accorgendosi delle telecamere di sicurezza presenti nel locale. «Tra un bacio e una carezza – ha proseguito il dottor Lemme – essendo soli nell’ufficio che avevo lasciato loro a disposizione, rovistavano negli scaffali, aprivano cassetti, faldoni e documenti che non avevano a che vedere con l’oggetto dell’ispezione, senza chiedere permesso a nessuno. Avrebbero dovuto chiedere di esibirli. Quando io e i miei collaboratori ci eravamo offerti di accompagnarli a vedere i locali oggetto di presunti illeciti fiscali, compresi alcuni contatori luce e gas, distanti una rampa di scale dall’ufficio, la loro risposta era stata “Non è necessario, Dottò, non si preoccupi, tanto poi può presentare memorie e osservazioni e far valere le sue ragioni!”. Questa era la frase rituale di risposta, quando sarebbe bastato un veloce sopralluogo per rendersi conto che non esisteva nessun illecito!». Interpellata dal Corriere, l’agenzia delle entrate della Lombardia ha fatto sapere di aver avviato una verifica interna nei confronti dei due funzionari.