Il luogo del bel Paese dove dormire sembra essere un'ardua impresa, la risposta che nessuno si aspetterebbe.
Così come esistono le città dove si vive meglio, ci sono anche quelle che si distinguono per la qualità del sonno: quale detiene il record negativo.
La qualità del sonno è molto importante per il benessere di una persona e per questo sapere qual è la città italiana che detiene il record negativo per ciò che attiene il dormire può essere molto importante. A rivelarlo è un nuovo studio condotto dal servizio di psicologia online Unobravo che ha evidenziato prima come in Italia sia diffusa una certa insoddisfazione sulla durata e sulla qualità del sonno e poi ha classificato le città in base a una serie di fattori.
Sono diversi gli elementi che condizionano il sonno di una persona, dai rumori alla qualità dell’aria, numerosi elementi contribuiscono a creare un ambiente in cui si dorme beatamente. Il sopracitato studio ha evidenziato quali sono le città d’Italia in cui si dorme meglio e quali sono quelle in cui si riposa molto male.
Dormire male, la città in cui riposare sembra essere difficile
Dallo studio è emerso che il luogo in cui si dorme meglio è Perugia, questa città ha un punteggio molto alto per la qualità dell’aria (78 su 100) e anche uno molto basso per l’inquinamento acustico e luminoso, (38,3 su un totale di 100), fattore fondamentale per riuscire a dormire bene. Al suo fianco c’è Rimini, che sembra essere un luogo in cui si riposa molto bene.

La città in cui si dorme peggio in Italia, secondo lo studio, è Brescia che ha un punteggio di qualità dell’aria assai basso (21 su 100) e pochi spazi verdi in città. Un altro elemento che secondo gli esperti renderebbe Perugia la città dove si vive meglio, invece, è la connessione online che è molto bassa, cosa che renderebbe meno facile navigare in rete e dunque spingerebbe a usare meno Internet prima di andare a dormire.
A seguire Perugia c’è Reggio Calabria, che ha il 57% di spazi verdi, una buona quantità che bilancia gli spazi urbani, caotici e rumorosi. La qualità dell’aria ha un punteggio ridotto rispetto a Perugia, ma resta comunque in una fascia buona con 60, inoltre la città calabra avrebbe meno caffetterie rispetto ad altre città e questo potrebbe significare che ci sia un minor consumo di caffè, cosa che contribuirebbe ad avere una qualità del sonno superiore.
Il terzo posto lo conquista Foggia con una qualità dell’aria di 71 e un livello di inquinamento acustico e luminoso basso, con 42, oltre che un basso numero di bar. Brescia, invece, con la sua scarsa qualità dell’aria e pochi spazi verdi, non sarebbe il luogo ideale dove godersi il riposo, ha anche una velocità di connessione superiore alle altre città, fattore positivo per certi aspetti, ma che potrebbe inficiare sulla qualità del sonno, incentivando l’uso di internet prima di andare a dormire. Anche Milano ha un alto inquinamento acustico e luminoso, con 58 punti su 100.
Secondo Valeria Fiorenza Perris, la psicoterapeuta che si è occupata dello studio, il sonno è fondamentale per il benessere fisico, emotivo e mentale di una persona, per questo è importantissimo riposare in modo corretto. Per farlo bisognerebbe dormire all’incirca 7-8 ore al giorno, quantità di tempo che serve a regolare il metabolismo e aiuta il cervello ad espellere le tossine dei tessuti neurali, così da elaborare meglio le informazioni e le funzioni di apprendimento.
Sebbene sia così importante dormire bene e le giuste ore, dallo studio è emerso che in Italia 7 persone su 10 no sono soddisfatte della loro qualità del sonno. Inoltre il 62,4% degli intervistati ha dichiarato che non dormire bene ha ripercussioni sulla propria vita quotidiana. Le difficoltà nel dormire oltre a riguardare la capacità di addormentarsi, sono legate all’avere un sonno costante, mentre una gran parte di persone lamenta di doversi alzare troppo presto al mattino.