È STATA LA MANO DI DIO/ Il film più intimo di Sorrentino è una meraviglia
La recensione di “È stata la mano di Dio”, il nuovo film di Paolo Sorrentino presentato in concorso al Festival di Venezia

Siamo dalle parti del capolavoro. A vent’anni di distanza dall’esordio con L’uomo in più, Paolo Sorrentino torna in concorso al Festival di Venezia con il suo film più intimo e più sobrio, È stata la mano di Dio. Niente estetismo esasperato, qua c’è tanto cuore e tanto amore, ma anche molte risate e qualche lacrima…
TRAMA DI È STATA LA MANO DI DIO – La storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Il diciassettenne Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro. Apparentemente salvato da Maradona, toccato dal caso o dalla mano di Dio, Fabietto lotta con la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante libertà di essere vivi.
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— Massimo Balsamo (@Massimo_Balss) September 2, 2021
In prima battuta È stata la mano di Dio potrebbe sembrare un semplice romanzo di formazione, ma c’è tanto, tanto di più. Paolo Sorrentino si trova a suo agio anche in un territorio diverso, distante da La grande bellezza o anche solo de Le conseguenze dell’amore, e si mette a nudo, via gli orpelli, dentro i sentimenti. Un film fatto all’età giusta, ha raccontato, e non possiamo che credergli. Condensa con maestria il grande amore ricevuto/osservato da ragazzo e il lutto più grande, il dolore, la disgrazia.
É stata la mano di Dio non brilla per fotografia o messa in scena, o meglio non brilla principalmente per quello. Paolo Sorrentino fa centro grazie alle emozioni e alla sensibilità, toccando corde mai raggiunte in precedenza. Un ricordo pieno di affetto per i suoi genitori, interpretati da Toni Servillo e Teresa Saponangelo (brava, brava, brava), sempre innamoratissimi anche di fronte alle difficoltà della vita di coppia. Ma è anche un grandissimo omaggio ai maestri del cinema e ai punti di riferimento del regista napoletano, basti pensare a Federico Fellini e Antonio Capuano.
Prodotto da The Apartment e Netflix, É stata la mano di Dio uscirà in cinema selezionati il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre 2021.
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