È STATA LA MANO DI DIO/ Il film più intimo di Sorrentino è una meraviglia

- Carmine Massimo Balsamo

La recensione di “È stata la mano di Dio”, il nuovo film di Paolo Sorrentino presentato in concorso al Festival di Venezia

nomination oscar 2022 Una scena del film "È stata la mano di Dio"

Siamo dalle parti del capolavoro. A vent’anni di distanza dall’esordio con L’uomo in più, Paolo Sorrentino torna in concorso al Festival di Venezia con il suo film più intimo e più sobrio, È stata la mano di Dio. Niente estetismo esasperato, qua c’è tanto cuore e tanto amore, ma anche molte risate e qualche lacrima…

TRAMA DI È STATA LA MANO DI DIO – La storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Il diciassettenne Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro. Apparentemente salvato da Maradona, toccato dal caso o dalla mano di Dio, Fabietto lotta con la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante libertà di essere vivi.

 

In prima battuta È stata la mano di Dio potrebbe sembrare un semplice romanzo di formazione, ma c’è tanto, tanto di più. Paolo Sorrentino si trova a suo agio anche in un territorio diverso, distante da La grande bellezza o anche solo de Le conseguenze dell’amore, e si mette a nudo, via gli orpelli, dentro i sentimenti. Un film fatto all’età giusta, ha raccontato, e non possiamo che credergli. Condensa con maestria il grande amore ricevuto/osservato da ragazzo e il lutto più grande, il dolore, la disgrazia.

É stata la mano di Dio non brilla per fotografia o messa in scena, o meglio non brilla principalmente per quello. Paolo Sorrentino fa centro grazie alle emozioni e alla sensibilità, toccando corde mai raggiunte in precedenza. Un ricordo pieno di affetto per i suoi genitori, interpretati da Toni Servillo e Teresa Saponangelo (brava, brava, brava), sempre innamoratissimi anche di fronte alle difficoltà della vita di coppia. Ma è anche un grandissimo omaggio ai maestri del cinema e ai punti di riferimento del regista napoletano, basti pensare a Federico Fellini e Antonio Capuano.

Prodotto da The Apartment e Netflix, É stata la mano di Dio uscirà in cinema selezionati il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre 2021.

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