OPEL/ Per il Financial Times Fiat ha il piano migliore

- La Redazione

Fiat rappresenta «l’opzione migliore» per Opel. A scriverlo è il Financial Times

Fiat rappresenta «l'opzione migliore» per Opel. A scriverlo è il Financial Times

Fiat rappresenta «l’opzione migliore» per Opel. E a fare la «differenza cruciale» rispetto all’ipotesi alternativa di aggregazione, quella con il gruppo austro-canadese Magna, è «la visione industriale superiore di Fiat».

A scriverlo è il Financial Times, che nella sua Lex Column prende atto dell’assenza di Bruxelles, che nel risiko automobilistico sta lasciando ogni decisione agli stati nazionali, mettendo a nudo l’assenza di un mercato unico anche nell’auto, oltre che nelle banche.

«Per quanto difficile in un anno di elezioni – scrive il Financial Times – Berlino dovrebbe favorire la soluzione europea ottimale dal punto di vista industriale piuttosto che quella che sembra poter meglio garantire i posti di lavoro tedeschi nel breve termine». Il quotidiano della City afferma che

«l’opzione migliore è Fiat, anche se la rivale Magna International sembra aver convinto molti politici e sindacati che la sua proposta sia migliore per la Germania». Anche perché «in realtà Fiat e Magna prevedono simili tagli ai posti di lavoro», nonostante Fiat potrebbe chiudere lo stabilimento di Kaiserslautern.

A rendere migliore il piano di Fiat, secondo le colonne della Lex, è l’idea dell’amministratore delegato Sergio Marchionne di condividere piattaforme e motori, che consentirebbe 1,2 miliardi di euro l’anno di sinergie, che assieme alle vendite annue stimate in sei milioni di veicoli attraverso l’integrazione di Chrysler, potrebbe portare ad economie di scala vitali.

Al contrario il concetto di Magna, finanziato dall’azienda di Stato russa Sberbank, è imperniato nella possibilità per Opel di aggredire un mercato, quello russo, che fino a qualche tempo fa era in forte espansione, ma che è stato colpito «in modo particolarmente durò dalla recessione e che nel complesso rende precarie molte delle ipotesi su cui si basa il piano».

«Anche il piano di Marchionne ha dei rischi» e «dei problemi d’integrazione» – conclude il Ft – ma il manager «ha saputo portare a termine obiettivi altrettanto ambiziosi in Fiat dal 2004. E chi entro domani dovrà stabilire il partner ideale per Opel dovrebbe consegnare le chiavi al pilota con le credenziali più affidabili».





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