Dopo il bagno di sangue di ieri (Milano che chiude a -6,8%, il risultato peggiore di sempre dopo quello all’indomani dell’11 settembre 2001 e dopo la crisi Lehman del 2008) stamattina arrivano segnali positivi dalle Borse. Milano ha infatti aperto in positivo, 1,5% in più, mentre le Borse asiatiche hanno chiuso in calo (Tokyo a meno 2,21%). Lo spread Btp-Bund si è ridotto a 437 punti altro segnale positivo, mentre il Ftse Mib ha guadagnato l’1,50% a 15.152 punti e il Ftse All Share l’1,32% a 16.006 punti. Indicazioni positive arrivano anche da altre piazze europee: Parigi apre a 1,6% in più Francoforte dell’1,07 e Londra è a 0,5% in più. E’ da vedere se questi segnali positivi terranno nel corso della giornata. I segnali positivi però non arrivano dalla Grecia. Il governo infatti ha deciso all’unanimità di approvare il referendum sul piano aiuti dell’eurozona. Ma non tutti i membri della maggioranza la pensano così: alcuni deputati socialisti si sono dissociati e uno ha anche dato le dimissioni dal gruppo parlamentare. In questo modo la maggioranza si riduce a 152 parlamentari su 300 e venerdì ci sarà il voto di fiducia. I deputati della destra intanto meditano una iniziativa clamorosa: dimissioni di massa in modo da far cadere il governo e obbligare ad elezioni anticipate, ciò che il primo ministro ellenico Papandreu non vuole nel modo più assoluto tanto da essere arrivato a escogitare questo referendum proprio per garantirsi l’appoggio popolare. E’ stato proprio l’annuncio del referendum greco a gettare ieri nel panico i mercati. Francia e Germania, che si preparano al G20 con un mini vertice, criticano fortemente la decisione greca: il ministro tedesco delle finanze Schauble chiede che la Grecia chiarisca che strada ha intenzione di percorrere. La Ue ha appena approvato il secondo piano di aiuti alla Grecia e Schauble si augura che il governo si a cosciente “delle sue responsabilità e che si allineerà alle decisioni prese in maniera comune e unanime”. In Italia continuano intanto le veementi richieste di dimissioni del governo Berlusconi.
Bersani ha promesso ieri a Napolitano di prendersi la responsabilità di varare un governo di emergenza, ma Berlusconi sembra non intenzionato a lasciare e promette nuove misure economiche al più presto.