Le Borse salgono e scendono, ma alla chiusura si fermano comunque in territorio positivo. Euforia alla notizia delle dimissioni di Berlusconi, poi smentita. Il Punto di GIANLUIGI DA ROLD
Una giornata nervosissima nelle Borse europee. La partenza è stata deprimente in tutta Europa e non poteva essere altrimenti, visti i risultati, del tutto inesistenti, del G20 e dei vari vertici europei condotti da quei due “campioni all’incontrario” che si sono rivelati Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Adesso si aspetta la riunione dell’Eurogruppo, dove si dovrebbe parlare del Fondo salva-Stati, della Bce e dell’Italia. In questo contesto, piazza Affari è andata per tutta il giorno sull’ottovolante, passando prima dal territorio negativo a quello positivo e poi con un continuo saliscendi in territorio positivo. Nello stesso tempo, sull’ottovolante c’è stato anche lo spread, cioè il differenziale tra i nostri titoli e il Bund tedesco. Schizzato in mattinata a 491, record storico, lo spread è poi ridisceso a quota 460, ma già verso la chiusura è risalito intorno e oltre i 470 punti. La Borsa di Milano era da un lato allineata sui risultati del G20, ma dall’altro era in attesa di notizie politiche, quelle che riguardano il Governo, dopo che a Cannes si è deciso il monitoraggio trimestrale dell’Italia sui conti e sulle riforme da attuare.
Il mercato è stato subito accontentato, perché è arrivata una dichiarazione del ministro dell’Interno leghista, Roberto Maroni, a spiegare che “la maggioranza non c’è più, i numeri non ci sono più”. Si parlava anche di altre dichiarazioni simili di esponenti del governo e di un invito esplicito a Berlusconi a dimettersi. Verso le 11 e 30 è pure girata la voce che Berlusconi stesse dimettendosi. In quel momento piazza Affari è risalita, di colpo, fino al 2,5 percento in territorio positivo. Nel giro di un’ora Berlusconi smentiva categoricamente, anzi sfidava i parlamentari di maggioranza: “Voglio vedere in faccia chi mi tradisce”. E spiegava che poneva il voto di fiducia, mettendolo in relazione con l’approvazione o il rifiuto dei “consigli” europei. A questo punto la Borsa ha cominciato a limare i guadagni, ma restando sempre in territorio positivo, unica tra le più importanti piazze europee.
A un certo punto, sistemata la questione greca con l’uscita di scena di Giorgio Papandreou e il varo di un governo nazionale che porterà la Grecia alle elezioni in febbraio, i mercati hanno concentrato tutta la loro attenzione sulle vicende italiane. Ma il Ftse Mib ha chiuso in positivo con un rialzo dell’1,32 percento a15549 punti. Mentre il Dax tedesco e il Cac 40 francese sono andati sotto dello 0,6 percento. Anche il Dow Jones e il Nasdaq , a Wall Street, sono in negativo. In questo clima di incertezza, nervosismo e con i mercati che si muovono sulle voci si va al voto di fiducia domani in Parlamento sul governo Berlusconi.
