GOVERNO/ Fase due, norme sulla concorrenza: la “legge Monti”
Oggi a mezzogiorno Mario Monti svela le prossime misure decise durante il Consiglio dei Ministri relative alla fase due della manovra. La legge sulla concorrenza

Il capo del Governo Mario Monti oggi a mezzogiorno presenterà le nuove misure decise ieri nel corso del Consiglio dei Ministri; misure che fanno parte di quella cosiddetta “fase due” della manovra finanziaria, quella cioè che dopo la serie di tasse e di tagli punta adesso al rilancio del lavoro e alla crescita. Si tratta di una serie di misure che verranno spiegate oggi a mezzogiorno nel corso di una apposita conferenza stampa. Tra le tante cose, si parla di riforme pensate per la giustizia civile, la revisione degli ammortizzatori sociali e il coinvolgimento dei privati nelle opere pubbliche. Il governo si sta dando poi scadenze precise in vista del 30 gennaio giorno nel quale il Consiglio europeo si ritroverà a discutere la crescita. Prima di quella data è previsto il 9 gennaio un incontro con i sindacati per la riforma del lavoro. Intanto il primo capitolo delle nuove norme è quello della “legge sulla concorrenza”, un appuntamenti previsto annualmente, ma che nel 2011 non si era potuto realizzare per via dei contrasti tra le forze politiche, legge che dovrebbe essere approvata entro la metà di gennaio 2012. Nel suo contenuto, maggiore apertura dei mercati come richiedono le varie autorità dei settori come ad esempio energia, assicurazioni, lavori pubblici, trasporti. A proposito di questi ultimi è prevista la discussione del contratto unico di settore, la distribuzione dei carburanti in modo da eliminare il cartello sui prezzi. Nella legge, che già prende il nome di “legge Monti” anche le liberalizzazioni di molti settori come i servizi postali, i taxi, le farmacie. Nonostante la forte opposizioni delle varie categorie interessate, per il governo Monti quello delle liberalizzazioni è capitolo decisivo, vista la mancanza di liquidità dettata dalla crisi: liberalizzazioni, semplificazioni e riforme a costo zero. In questo senso la riforma della giustizia civile per avere processi più veloci: si spera così di incoraggiare le aziende straniere a investire in Italia, cosa che oggi non fanno o fanno poco proprio per la lentezza del contenzioso civile. Capitolo importante è poi un pacchetto di misure per ridare avvio alle opere strategiche ferme da tempo.
Si vuole evitare di perdere finanziamenti pari a circa 8 miliardi di euro per infrastrutture avviate nel 2008 e mai effettivamente partite, come la galleria ferroviaria del Brennero, la linea M4 della metropolitana di Milano, il metrò di Bologna, parte della linea 4 di Torino, la linea 6 di Napoli e alcune bretelle autostradali.
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