LETTERA/ Pensioni, Ici-Imu e altre tasse: c’è un’alternativa ai “sacrifici” chiesti da Monti

- La Redazione

È necessario, afferma LUIGI DE PAOLA, chiamare a "cassa" quegli Enti che hanno avuto il deficit o la perdita ripianati dallo Stato anche con contributi a fondo perduto sui loro investimenti

Calcolatrice_EuroR400 Foto: Fotolia

Caro Direttore,

Con il mantra sul debito, sulla catastrofe, sul fallimento dell’Italia, ci hanno convinto che  il debito italiano debba essere sanato, per il bene dell’Italia e per il bene del futuro dei nostri figli,  con il “sacrificio” del nostro lavoro , delle nostre pensioni, delle nostre economie e dei nostri risparmi. Senza il nostro sacrificio sarebbe stata la “catastrofe”: il fallimento dell’Italia. A questo punto si rende necessaria una spiegazione, anche se non esaustiva,  sulla formazione del Debito nazionale e mi scuso per  l’estrema semplificazione resa essenziale per un’immediata percezione del processo formativo del debito pubblico.

Lo Stato per coprire i deficit nazionale e di Enti Locali, Regionali e delle società pubbliche da loro partecipate, non essendo sufficienti le Entrate da imposte dirette e indirette e impreviste (lotterie e attività varie),  è ricorso, negli anni passati e fino a oggi, a emettere Bot, Cct, ecc. che poi, sempre per l’insufficienza delle Entrate, ha in parte pagato con l’emissione di altri impegni di debito che stratificandosi nel tempo hanno formato l’attuale Debito nazionale che noi, oggi, siamo chiamati a pagare.

Noi siamo i figli della generazione  i cui politici hanno generato il debito che ereditiamo da pagare senza possibilità del “beneficio d’inventario”. In ragione di ciò è necessario chiamare a “cassa” tutti quegli Enti che hanno avuto il deficit o la perdita ripianati dallo Stato, anche con  contributi a fondo perduto sui loro investimenti. Fra gli investimenti figurano: ospedali, aeroporti, centri sportivi, caserme ecc. costruiti e /o armati e abbandonati. Non abbiamo un inventario di tali investimenti per ogni Comune, Provincia Regione ed enti partecipati anche se “Striscia la notizia” ne scopre ogni tanto qualcuno.

Questi enti sono i veri debitori, almeno in parte, del debito nazionale. Vogliamo, pertanto, che siano chiamati a “cassa”  per restituire, anche se a rate, quanto da loro sperperato. Questa soluzione, oltre alla tassazione degli “scudati”, salverebbe le lacrime ai nostri pensionati e ai nostri  lavoratori (è un modo di dire visto che lavoro non ne hanno) .

Due parole, infine, al Ministro dott. Corrado Passera: facciamo rientrare in Italia le aziende che hanno spostato il loro processo produttivo nei Paesi orientali lasciando in Italia la sede per beneficiare della Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo): riportiamo, così, lavoro ai nostri operai e risparmiamo la Cigo.

 

(Luigi de Paola, dottore commercialista-revisore)





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