FIAT/ Marchionne: il mio successore dopo il 2015. Il peggio, è passato
L’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, intervistato dal quotidiano Detroit Free Press, ha fatto sapere che non ci sarà alcun avvicendamento fino al 2015.

Nessun cambio ai vertici di Fiat-Chrysler. Almeno per il momento. L’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, intervistato dal quotidiano Detroit Free Press, ha fatto sapere che non ci sarà alcun avvicendamento fino al 2015. Solo dopo che la fusione tra la casa automobilista torinese e quella americana sarà giunta a compimento si potrà parlare di un eventuale successione. «Nulla succederà fin dopo il 2015… a meno che non venga investito da un bus», ha dichiarato ironicamente, alla vigilia dell’apertura, a Detroit, della più importante manifestazione automobilistica Usa, il Motor Show, dove sarà anche presentata la prima vettura Chrysler realizzata su meccanica Fiat. Chrysler, in particolare, lancerà quest’anno solamente un nuovo prodotto. Si tratta del Dodge Dart, e dovrebbe penetrare nel mercato delle compatte, dove sinora è debole. «Le cose più importanti arriveranno nel 2013. Abbiamo fatto il 20 per cento perché ritengo che la maggior parte delle scelte industriali sia alle nostre spalle», ha dichiarato Marchionne, aggiungendo: «Il peggio è passato, ora è centrale eseguire i piani». In ogni caso, tornando al futuro, le affermazioni relative all’avvicendamento sembrano più che semplici sortire. Marchionne ha infatti aggiunto che si è creato un’organizzazione che trovi qualcuno che possa sostituirlo. Al quotidiano dal quale, tra le altre cose, è stato incoronato a.d. dell’anno ha esplicitato anche alcuni degli obiettivi futuri. Da quando il governo americano è stato completamente rimborsato, ha fatto presente che sono passati circa 8 mesi. Ora, l’impegno è quello di vendere 6 milioni di auto entro il 2014. «Se raggiungerà questo obiettivo Marchionne avrà salvato due case automobilistiche in meno di un decennio», ha sottolineato il quotidiano. Parlando del lavoro sin qui svolto, il numero uno del Lingotto ha precisato che di più, in termini di risultati, non si sarebbe mai potuto aspettare. Rispetto al fatto che Chrysler sperava di vendere 50mila Fiat 500 in Nord America, ma ne ha vendute solo 26.294, ha imputato la colpa alla lentezza e alle difficoltà di ottenere alcuni permessi. In ogni caso, non è ancora il caso di brindare.
La stretta della crisi in Europa, infatti, non si è ancora allentata. «E’ il problema maggiore – ha detto – con cui io e la mia squadra dobbiamo confrontarci». Secondo Marchionne, potrebbe determinare degli effetti sulla convergenza tra le due case anche se «in linea generale – ha aggiunto – l’accelera».
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