IMU/ Bagnasco: preoccupazione per le scuole e gli ospedali cattolici, grave se chiudono
Il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco interviene sulla questione del pagamento dell’Imu da parte delle scuole paritarie: potrebbero chiudere e sarebbe un fatto molto grave

Sulla polemica inerente il pagamento dell’Imu da parte delle scuole paritarie, è intervenuto anche il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Proprio oggi il ministro dell’istruzione Porfumo, come promesso ieri, dovrebbe portare il caso in consiglio dei ministri, dopo aver promesso di farsi portavoce di quanti chiedono che alle scuole paritarie non venga imposto il pagamento della tassa sugli immobili. Il cardinale Bagnasco, rispondendo a chi gli chiedeva in apertura del Forum per il Progetto Culturale, un commento sulla faccenda, ha risposto che se le scuole cattoliche dovessero essere sottoposto all’Imu la conseguenza sarebbe la possibile chiusura delle scuole stesse. E questa opzione, ha detto, sarebbe molto grave. Le scuole paritarie, ha aggiunto sono attività già in passivo e non sarebbero in grado di pagare la tassa. Le stesse scuole, ha detto ancora, rappresentano invece un servizio allo Stato sgravandolo da oneri rilevanti. C’è dunque da parte del cardinale “preoccupazione soprattutto per la mancanza di contributi”. Il cardinale ha fatto una sua proposta: sarebbe giusto, ha detto “se lo Stato s riconoscesse non tanto agli istituti scolastici, quanto alle famiglie, che hanno diritto a scegliere per i propri figli l’istruzione che ritengono più idonea, un contributo”. Ma non sono solo le scuole a preoccupare il presidente della Cei: la sua preoccupazione esiste infatti anche per gli ospedali cattolici che versano in condizioni di evidente difficoltà. Questi ospedali, ha detto, rappresentano posti di lavoro per tantissime persone e dunque opportunità di vita per altrettante famiglie. La loro situazione è grave e ha detto di sperare che “attraverso una maggiore attenzione e l’approfondimento delle diverse situazioni, se ne possa uscire”. Si registrano intanto gli attacchi da parte del sindacato studentesco Unione degli studenti rispetto alla prospettiva che le scuole paritarie finiscano con il non pagare l’Imu. Tramite il loro sito ufficiale hanno infatti proclamato lo stato di agitazione i prossimi 5 e 6 dicembre con alcune manifestazioni di protesta, attaccando le parole del ministro Profumo.
“E’ passato in pochi giorni dallo ‘scaricare’ di fatto la legge Aprea, a tornare alla strenua difesa delle scuole private, nello specifico in questo caso quelle cattoliche”. Titolo del proclama sul sito e probabilmente anche delle manifestazioni idndicativo: “Fermiamoli!”.
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