BORSA/ Spread sotto quota 300, la Grecia lancia il piano “buyback”
Le novità sul fronte europeo allentano la tensione sul mercato del debito sovrano e fanno scendere lo spread. Il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi è a quota 299 punti

Le novità sul fronte europeo allentano la tensione sui mercati e fanno scendere lo spread. Il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti, infatti, ha raggiunto quota 299 punti, ai minimi dal mese di marzo, mentre il rendimento dei titoli italiani è tornato ai livelli di dicembre di due anni fa toccando quota 4,3%. Anche lo spread con i Bonos spagnoli si attesta a 376 punti, con tasso al 5,1%. A determinare questi risultati è l’ottimismo proveniente da diverse operazioni attualmente nel vivo in Europa e da un sostanziale miglioramento dello scenario cinese: da una parte, infatti, la Grecia ha recentemente annunciato di esser pronta a riacquistare fino a 10 miliardi di euro di propri titoli nella cosiddetta operazione di “buyback”, necessaria (come richiesto dal Fondo monetario internazionale) per sbloccare gli aiuti internazionali. Tale operazione dovrà quindi comportare il riacquisto di circa 40 miliardi del debito in mano ai privati sul totale di 63 miliardi: il governo guidato da Antonis Samaras ha fatto sapere di aver fissato a 40,1 cent il prezzo massimo per azione per i titoli con scadenza al 2023 e a 32,2 cent quello per i titoli con scadenza al 2042. A riferirlo sono alcuni analisti interpellati da Bloomberg: in questo modo, hanno spiegato, “gli investitori esteri dovrebbero essere incentivati a partecipare all’operazione”. Adesso i detentori di titoli di Stato ellenici hanno tempo fino al 7 dicembre per stabilire la quantità di bond da vendere e il loro prezzo di vendita. Il cosiddetto “buyback” fa parte di quel progetto, non escluso anche dal ferreo cancelliere Angela Merkel, con cui si potrebbe arrivare a una cancellazione del debito di Atene. L’operazione dovrà dunque essere valutata con attenzione dall’Eurogruppo di oggi, primo giorno di una settimana quanto mai cruciale per il destino ellenico, da cui si capirà se vi sono effettivamente le condizioni tecniche per l’erogazione degli aiuti. “L’attuale programma di aiuti alla Grecia – ha dichiarato recentemente Angela Merkel – va fino al 2014, per il raggiungimento di determinati obiettivi di bilancio abbiamo concesso al Paese due anni in più di tempo, fino al 2016. Se un giorno la Grecia riuscirà a farcela con le proprie entrate, senza contrarre nuovi debiti, allora dovremmo esaminare e valutare la situazione. Ciò non accadrà prima del 2014-15, se tutto andrà come previsto”.
Come detto, l’altro dato significativo proviene dalla Cina, dove l’attività manifatturiera ha oltrepassato a novembre, per la prima volta in 13 mesi, la soglia che divide un’economia in recessione da una in espansione. L’indice Pmi dei direttori degli acquisti si è infatti attestato a quota 50.5 punti, ovvero 0.5 punti in più rispetto al livello di 50 sotto il quale si tratterebbe di recessione.
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