La lista nera degli evasori fiscali provoca polemiche e divisioni tra i partiti. L’idea cioè di segnalare e rendere pubblici i nomi di privati, esercenti commerciali, aziende che praticano l’evasione fiscale o anche non diano lo scontrino ai clienti, non piace. Inizialmente si erano dichiarati più o meno tutti contrari, dal Pdl al Pd passando per la Lega Nord. Adesso il Pd ha cambiato idea e anzi chiede un “bollino blu” come simbolo di garanzia da applicare a tutti coloro che sono contribuenti fiscali onesti. Se tale proposta prevista dal ddl delle semplificazioni fiscali venisse approvata, l’agenzia delle entrate potrebbe stilare liste selettive che permetterebbero all’amministrazione di effettuare controlli mirati. Al momento sono già stati presentati due emendamenti che renderebbero tale norma meno dura e meno inquisitoria. Secondo le parole di esponenti Pd, è una misura, quella della black list, da appoggiare perché il Partito democratico ha sempre proposto misure dure sull’evasione fiscale. Invece, un emendamento proposto da Barnolini del Pd chiede l’attestato del bravo commerciante. una sorta di bollino blu da applicare magari sulle vetrine del negozio per far vedere che si è in regola con il fisco. Peraltro, una idea analoga era stata presentata dal direttore dell’agenzia delle entrate in via sperimentale. “Un apposito certificato attestante il rispetto delle obbligazioni fiscali”, ha spiegato. Tale certificazione servirebbe “i fini di comunicazione dei rapporti con la clientela” per tutti coloro che fatturano meno di un milione di euro. Intanto prosegue anche un’altra battaglia, ben più importante, quella che vede la Cgil dissociarsi dalla proposta di governo sull’articolo 18. Cisl e Uil sembra abbiano trovato un accordo invece a favore di quanto propone il governo. Oggi i tre segretari delle sigle sindacali si sono ritrovati per circa due ore a discutere senza trovare un punto di accordo. Si ritroveranno anche domani per riprendere la discussione. E’ intervenuto anche il ministro del welfare Fornero: “Una riforma del mercato del lavoro con l’intesa con le parti sociali ha un valore aggiunto. Spero in una posizione condivisa dei sindacati”.
Sull’argomento è infine intervenuto anche il capo dello Stato che ha chiesto si faccia uno sforzo comune per non bloccare l’intera proposta di riforma del lavoro. Napolitano chiede esplicitamente che le parti sociali facciano prevalere l’interesse generale sui calcoli particolari. A chiederlo sono le difficoltà del Paese e dei giovani.