Il Tesoro ha presentato oggi il nuovo Btp Italia, il primo titolo di Stato indicizzato al costo della vita, di durata quadriennale e con cedole semestrali. La prima sottoscrizione sarà dal 19 al 22 marzo e, dopo essere collocato direttamente sul Mot di Borsa italiana, il Btp Italia sarà acquistabile online, con un taglio minimo sottoscrivibile di mille euro. Si tratta essenzialmente di titoli di Stato pensati per i piccoli investitori e per le famiglie, il cui tasso reale garantito verrà definito il giorno di chiusura del collocamento. È previsto poi una sorta di “premio fedeltà”, che corrisponde a un ammontare fisso del 4 per mille corrisposto dal Tesoro, per coloro che acquistano il titolo e lo detengono fino alla scadenza, vale a dire fino al 26 marzo 2016. Il nuovo Btp Italia è stato presentato questa mattina nella sede del ministero a Roma. Vittorio Grilli, Viceministro dell’Economia, ha spiegato che “il mercato dei Titoli di Stato ha fatto progresso nell’ultimo periodo. Il nostro mercato è molto migliorato, ma la situazione ancora non è risolta. Dobbiamo continuare a lavorare sia sul versante della politica economica che su quello della gestione del debito, e il Btp Italia è il nuovo strumento messo a punto al Tesoro che si rivolge specificatamente agli investitori privati”. IlSussidiario.net ha chiesto un commento su questo nuovo titolo di stato a Paolo Negri, consulente finanziario di Azimut, il quale esprime un certo scetticismo su questo nuovo Btp Italia: «Attendevamo nuovi dettagli di questo nuovo titolo di Stato, ma in base a quanto si è letto credo che la principale novità sia il collocamento del titolo senza asta, quindi quotato direttamente in Borsa, sul Mot, e acquistabile telematicamente. Non mi sembra quindi una novità rivoluzionaria dal punto di vista del singolo risparmiatore, anche perché credo che un intermediario bancario si rivelerà sempre necessario, visto che difficilmente un risparmiatore può detenere direttamente i titoli. Quando poi si dice che l’effetto atteso è quello di eliminare il filtro dello sportello bancario, bisogna sempre tener conto che per detenere un dossier titoli è comunque necessario un deposito presso una banca, che quindi non viene eliminata. Inoltre viene da chiedersi quanti siano realisticamente i cittadini italiani, anche se poi il mercato è sensibile a chiunque, che fanno trading su titoli online: è vero, questo Btp Italia, invece di essere proposto dallo sportellista in banca, potrà essere acquistato dal risparmiatore, ma sono comunque dell’idea che i cittadini si recheranno lo stesso in banca dove troveranno qualcuno che suggerisca loro come diversificare un portafoglio.
Questo perchè mancano non di intelligenza, ma di possibilità per l’acquisto di titoli su alcuni mercati che senza il passaggio da un intermediario sarebbe impossibile. Inoltre, non disponendo di grandi capitali, è anche impossibile una diversificazione che relativizza un rischio e che permette di avere aspettative di rendimento interessanti senza correre rischi esagerati. Il vero rischio è quindi il fai da te, e incentivarlo mi sembra una cattiva idea».
(Claudio Perlini)