BANKITALIA/ Nuovo record per il debito pubblico

- La Redazione

La Banca d’Italia ha diffuso oggi il supplemento al Bollettino statistico dedicato alla finanza pubblica. Emerge che il debito pubblico ha raggiunto un nuovo record a giugno

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La Banca d’Italia ha diffuso oggi il supplemento al Bollettino statistico dedicato alla finanza pubblica. Emerge che il debito pubblico ha raggiunto un nuovo record a giugno a quota 1972,9 miliardi di euro, contro i 1966,3 di maggio. L’aumento di 6,6 miliardi è dovuto principalmente all’incremento delle disponibilità liquide detenute dal Tesoro (di 10,3 miliardi, a 46,1) e a scarti di emissione (1,7 miliardi), che hanno più che compensato l’avanzo di 5,4 miliardi registrato nel mese. Bankitalia evidenzia anche un aumento delle entrate tributarie, in rialzo del 5,8% a giugno (2,1 miliardi) rispetto all’anno precedente. In crescita anche il dato relativo al primo semestre dell’anno: le entrate sono state pari a 180,159 miliardi di euro, il 2,08% in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Intanto il Tesoro ha tenuto oggi un’asta di Bot annuali per 8 miliardi di euro, con un rendimento medio pario al 2,767%, in lieve aumento rispetto al 2,697% di luglio. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 1,693 volte, in crescita rispetto all’1,546 della precedente asta. Lo spread tra Btp e Bund appare in calo a quota 445 punti base, mentre Piazza Affari guadagna lo 0,5%. In lieve rialzo ci sono anche le altre piazze europee.

Tornando al tema del debito pubblico, la quota di 2000 miliardi di euro appare sempre più vicina e ormai l’esecutivo sembra pronto a mettere in campo da settembre uno specifico piano per tagliarlo, dato che appare come il dato che più penalizza il nostro Paese sui mercati. Senza dimenticare che l’approvazione del Fiscal compact impone ai paesi dell’Eurozona non solo un ligio controllo sul deficit di bilancio, ma anche un progressivo rientro del debito pubblico fino alla quota del 60% del Pil. L’Italia si trova a una soglia grosso modo corrispondente al doppio e sarà perciò importante intervenire per ridurre il debito. Resta da capire con quali modalità e con quali tempi ciò dovrà avvenire, dato che la dismissione di beni pubblici non può avvenire in maniera brusca e repentina da un momento all’altro.

Probabilmente il piano del Governo diventerà più chiaro a settembre, una volta che verranno raccolte e analizzate tutte le proposte che da più parti stanno arrivando in questi ultimi giorni.







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