Mano al portafoglio, arriva la Tasi. La Tassa sui servizi indivisibili, nella stragrande maggioranza dei casi, sarà più cara dell’Imu: basti pensare che l’aliquota media è del 1.95 per mille. Dei 8057 Comuni italiani 7405 hanno fissato le aliquote: i rimanenti 652 incasseranno l’imposta il 16 dicembre in una sola rata con aliquota di base dell’1 per mille. Negli altri Comuni la tassa sulla casa di abitazione, dovuta in due rate il 16 ottobre e il 16 dicembre, sarà un salasso. In tutto questo, L’Anci fa sapere che nei municipi dove le aliquote erano già state decise a maggio, sulla prima casa, si è pagato il 30% in meno, ma i Caf e molti centri studi hanno calcolato che, alla fine, le entrate complessivo saranno più ingente dell’Imposta municipale unica di montiana memoria, che fu di 4,4 miliardi. L’imposta sarà più cara nelle grandi città, mentre due capoluoghi di provincia come Olbia e Ragusa hanno deciso di non far pagare il contributo. E, per concludere, le detrazioni? Non ci sono, o quasi. Numeri alla mano, il 35.9% dei Comuni farà uno sconto a seconda della situazione famigliare (per esempio prendendo in considerazione i figli a carico).