La fusione tra Fiat e Chrysler va avanti. Come annunciato da Sergio Marchionne la scorsa settimana, si è fermata al di sotto dei 500 milioni di euro la cifra che il Lingotto era disposto a spendere per ripagare gli azionisti che avessero chiesto di recedere: “Il diritto di recesso connesso alla fusione di Fiat S.p.A. in Fiat Investments N.V. – recita una nota del Gruppo – è stato esercitato per n. 60.002.027 azioni, pari a un controvalore complessivo di 463.635.662,63 euro al valore di liquidazione di 7,727 euro per azione”. Solo se il limite fosse stato superato la fusione avrebbe subìto uno stop, ma invece proseguirà e sarà probabilmente completata entro metà ottobre: è invece prevista il prossimo 13 ottobre la quotazione della nuova Fiat Chrysler Automobile alla Borsa di New York (Nyse). Le azioni oggetto di recesso, fa sapere ancora Fiat, devono essere offerte in opzione agli azionisti Fiat che non hanno esercitato il recesso al Valore di Liquidazione. L’offerta rimarrà aperta dal 5 settembre al 6 ottobre 2014 compresi.