In due comuni capoluogo su tre la Tasi sarà più “leggera” dell’Imu, la vecchia imposta municipale. E’ quanto emerge dai calcoli effettuati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre sulla rendita catastale media di ciascun comune capoluogo di provincia. Coloro che dal confronto Tasi/Imu potranno trarre il maggior risparmio sono i proprietari di prima casa residenti a Siena: “il vantaggio economico rispetto al 2012 – fa sapere la Cgia – sarà per ciascuno di loro di 374 euro. Seguono i torinesi (- 332 euro), i romani (- 319 euro), i livornesi (- 277 euro) e i brindisini (- 260 euro)”. Al contrario, I proprietari di prima casa che rispetto a due anni fa subiranno i rincari maggiori “sono quelli residenti a Verbania (+ 200 euro), a Mantova (+ 120 euro), a Prato (+ 117 euro), a Trieste (+ 100 euro), ad Ascoli Piceno (+ 85 euro) e a Lucca (+ 83 euro)”.
Tremila e cento comuni su oltre ottomila non hanno ancora fissato l’aliquota da pagare per la nuova tassa sulla casa, la Tasi. Domani intanto scade il tempo regolare per decidere tale quota e la delibera apposita dovrà essere resa pubblica sul sito del ministero delle finanze entro il 18 settembre. Se si riuscirà a mantenere questi tempi la prima rata della Tasi andrà versata entro il 16 ottobre per poi saldarla nel mese di dicembre. Se invece il comune non riuscirà a rispettare i tempi, i cittadini dovranno recarsi a dicembre alle casse preposte e pagare le aliquote standard e quindi tutto in un unico pagamento. Ci sono poi quei comuni che hanno rispettato ogni scadenza e già a maggio avevano fissato le aliquote incassando la prima rata a giugno. Come si vede come sempre in Italia ognuno fa quel che vuole. Mancano poi i promessi bollettini prepagati ed è praticamente impossibile stabilire se la Tasi rispetto all’Imu costerà di più o di meno.