Dopo un lunedì caratterizzato da una forte caduta, il prezzo del petrolio risale leggermente orbitando intorno ai 30 dollari al barile. Per la precisione in questo momento il Brent è fissato a 29,53 dollari per un aumento percentuale del 3,43% mentre il Wti è a 30,73 dollari per un aumento del 2,54%. Questo ha permesso a tutte le borse europee di recuperare quanto perso nelle ultime ore con Piazza Affari che guadagna l’1,34% e Madrid l’1,83%. Molto bene Francoforte con l’indice Dax che guadagna il 2,14% mentre Parigi è sopra del 2,6%. Male invece Wall Street con l’indice Nasdaq che in questo momento sta perdendo oltre tre punti percentuali. Staremo a vedere come nel corso della giornata si andrà ad evolvere la situazione.
Il prezzo del petrolio continua a salire e il Wti supera i 31 dollari al barile, mentre il Brent è andato oltre i 30 dollari. Questo nonostante l’Agenzia internazionale dell’Energia abbia diffuso un report in cui si evidenzia che per il terzo anno consecutivo l’offerta di petrolio supererà la domanda di un milione di barili al giorno. Secondo l’Aie, l’Iran dovrebbe immettere sul mercato 300.000 barili al giorno entro la fine di giugno e questo dovrebbe ampiamente compensare il calo atteso di 600.000 barili al giorno della produzione non-Opec.
Il prezzo del petrolio in mattinata è salito, con il Wti che è tornato sopra i 30 dollari al barile e il Brent che si sta avvicinando a tale quota. Intanto Total ha lanciato un profit warning sugli utili del 2015. Patrick Puyanne, Ceo del gruppo francese, ha spiegato che i profitti sono scesi più del 20%. Una percentuale inferiore al calo del prezzo del petrolio, grazie anche all’attività di raffinazione e distribuzione dei carburanti. L’11 febbraio si conosceranno i numeri dell’anno passato, ma è chiaro che Puyanne ha già un’idea di come stanno andando le cose per la sua azienda. Il manager si è anche detto convinto che il prezzo del petrolio dovrà salire a un certo punto, anche se non si è voluto sbilanciare nel prevedere i tempi entro cui dovrebbe verificarsi questo rialzo.
La giornata di ieri è stata piuttosto difficile per i mercati europei ed internazionali, trascinati vertiginosamente al ribasso dalla caduta libera del prezzo del petrolio che ha toccato il minimo storico di 27,67 dollari al barile (cosa che non succedeva dal 2003) per poi risalire leggermente e chiudere intorno ai 28,65 dollari limitando le perdite ad un solo punto percentuale. Un calo dovuto non solo al trend delle ultime settimane ma anche e soprattutto in ragione dell’accordo sul nucleare sull’Iran che ha permesso l’azzeramento delle sanzioni economiche con relativa immissione sul mercato di un grande quantitativo di barili abbassandone il prezzo. Oggi dunque sarà molto interessante valutare se l’effetto Iran si farà ancora sentire sul prezzo del petrolio e come la discesa del petrolio possa influenzare la borsa americana di Wall Street, ieri chiusa per via della festività in onore di Martin Luther King.