Sono passate in ribasso le quotazioni del petrolio, con il Brent che cede il 2%, sotto i 33 dollari al barile, e il Wti a -1,7% sotto i 29 dollari. Intanto dopo l’incontro svoltosi a Doha oggi tra Arabia Saudita, Russia, Qatar e Venezuela, alcuni delegati di Caracas domani saranno a Teheran per incontrare i rappresentanti di Iran e Iraq, sempre per discutere della produzione di greggio. Le autorità iraniane hanno fatto già sapere di non voler rinunciare alla loro quota di mercato, che per certi versi stanno provando ad accrescere dopo la fine delle sanzioni.
La giornata di contrattazioni si era aperta in maniera trionfale per effetto della notizia dell’accordo tra Russia ed Arabia Saudita, i cui rappresentati si sono incontrati a Doha insieme a quelli del Qatar e del Venezuela, per trovare una soluzione ai livelli di produzione e segnatamente quella di congelare la produzione. Una notizia che aveva innalzato i prezzi al barile oltre i 35 dollari per poi ripiegare agli attuali 33,54 del Brent ed ai 31,94 del Wti. Un nuovo ribasso dovuto principalmente allo scetticismo da parte dei mercati che non credono, per il momento, alla possibilità che si possa effettivamente giungere ad un accordo sui livelli di produzione in seno all’Opec.
Le quotazioni del petrolio restano in rialzo, anche se hanno perso un po’ di terreno. Infatti a Doha i rappresentanti di Qatar, Arabia Saudita, Russia e Venezuela stanno tenendo colloqui per analizzare la situazione del mercato del greggio e sembra sia stata presa la decisione di congelare la produzione ai livelli di gennaio. Una notizia positiva a metà, nel senso che potrebbe essere un primo passo verso una futura riduzione dell’offerta di petrolio. Tuttavia ci sono altri paesi produttori che potrebbero non essere d’accordo con la decisione, anche se l’Arabia Saudita ha senz’altro una posizione di leadership all’interno dell’Opec.
Una situazione che sembra essere di grande empasse quella del prezzo petrolio che continua nella propria settimanale oscillazione tra un minimo di 27 dollari al barile ed un massimo di 33 dollari. In questo momento il prezzo è fissato a 33,63 dollari per quanto concerne il Brent mentre il Wti è assestato a 32,09 dollari. Nuove turbolenze sono attese per le prossime ore in quanto è partita una prima nave dall’Iran con destinazione l’Europa con complessivi 4 milioni di barili il che dovrebbe almeno teoricamente riabbassare il prezzo. Inoltre, questo è un chiaro segnale di come non ci sia all’orizzonte la possibilità di un accordo tra i Paesi dell’Opec sui livelli di produzione.