Anche chi è disoccupato dovrà pagare il canone Rai in bolletta. Lo chiarisce anche l’Associazione europea consumatori indipendenti, interpellata durante un servizio della trasmissione di La7 “Tagadà”. Una cittadina romana, senza lavoro da tre anni, ritiene infatti ingiusto versare l’imposta, data la sua situazione che le consente già di essere esente per le cure sanitarie e per la tassa sui rifiuti. Tuttavia l’associazione fa notare che il canone Rai è dovuto per la detenzione della televisione e per il momento solamente i cittadini over 75 anni possono godere dell’esenzione sotto una certa soglia di reddito. Vedremo se con l’atteso provvedimento del ministero dello Sviluppo economico ci saranno delle novità su questo fronte o meno. Intanto cliccando qui è possibile vedere il servizio di Tagadà. Contro il canone Rai in bolletta arriva anche una mozione depositata al Consiglio regionale della Lombardia. Primo firmatario è Lino Fossati, consigliere della lista Maroni, che spiega come il documento miri a impegnare la Giunta ad attivarsi per far eliminare l’imposta o quanto meno per far sì che venga rispettato l’articolo 119 della Costituzione, che sancisce la compartecipazione delle Regioni al gettito, in modo che possano darne una parte alle emittenti che svolgono servizio pubblico di interesse locale.
La pubblicità relativa al canone Rai in bolletta non piace a tutti gli italiani. Alcuni sono davvero infastiditi anche dal suo continuo ripetersi. Un lettore, a questo proposito, ha scritto una lettera a La Stampa, in cui spiega di non avere pregiudizi contro la pubblicità, ma che ormai il messaggio sulla nuova modalità di riscossione dell’imposta sulla tv dovrebbe essere chiaro. “Continuerà – si chiede il lettore – questa lagna fino a luglio?”. Che poi aggiunge: “Poiché nulla è gratuito, gradirei sapere chi paga questa pubblicità. Attendo delucidazioni dai competenti. In ogni caso, dopo due mesi, ritengo più che sufficiente la campagna, anche perché io utente, una volta informato, vorrei capire quali alternative ho. Che cosa potrei fare? Posso rifiutarmi di pagare il canone e rivolgermi altrove?”.
Sul canone Rai in bolletta scatta su Twitter una nuova polemica. Non solo quella del Movimento 5 Stelle che segnala come una parte degli introiti dell’imposta finirà a finanziare il fondo per l’editoria. Ieri sono infatti emersi i nomi che il direttore generale Campo Dall’Orto ha scelto per guidare le reti Rai. E tra di essi c’è quello di Daria Bignardi per Rai 3. Una nomina che non piace a molti utenti che segnalano come la giornalista non abbia le competenze, dato che ha fatto delle trasmissioni televisive rivelatisi dei “flop”. E c’è chi non va troppo per il sottile dicendo che a questo punto aveva ragione chi diceva che il canone non andava pagato con la bolletta elettrica ma con il bollettino per la tassa dei rifiuti.
Resta intanto alta la polemica anche a livello politico, con Maurizio Gasparri che ricorda che “il Governo ha voluto imporre il canone in bolletta, ma non è riuscito ancora a definire le modalità tecniche di questa riscossione”. Per il senatore di Forza Italia l’esecutivo ha quindi agito “con superficialità e demagogia”.