Piazza Affari chiude a -1,19% e Mps termina la seduta con un -0,97%, sopra i 51 centesimi ad azione. Il Centro Studi Confindustria sottolinea come la Garanzia statale cartolarizzazione sofferenze (Gacs), ovvero la bad bank frutto dell’accordo tra Italia e Ue, sia un passo avanti, ma non risolutivo, per il problema dei crediti deteriorati in Italia. “Il meccanismo, infatti, non migliora in modo decisivo le attuali condizioni di mercato per le banche e per i potenziali investitori”. Piazza Affari resta in rosso e Mps passa in negativo, con un -2,2% che porta il titolo sotto quota 51 centesimi. L’Associazione nazionale fra le Banche popolari sta per varare un programma di educazione finanziaria e per questo ha avviato una collaborazione con le principali organizzazioni delle Credit unions statunitensi e con la National Credit Union Foundation che concentra da sempre la sua attività su “capacità ed alfabetizzazione finanziaria”. Il programma di educazione finanziaria si articolerà in una fitta serie di produzioni documentali che verranno diffuse ai media italiani. Nell’illustrare il programma, il Presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani, ha affermato che la fiducia, per le banche popolari “è un valore fondamentale che non si improvvisa, ma rappresenta il punto centrale di un rapporto e di una storia di relazioni e di conoscenza reciproca che si matura anche grazie a operazioni volte a informare e a rendere clienti e soci, consapevoli delle scelte economiche e finanziarie che compiono”.
La Borsa italiana si muove in rosso, ma Mps resta in rialzo con un +1,4% che tiene il titolo sopra i 52 centesimi ad azione. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, la Bce sta vagliando la fusione tra Bpm e Banco Popolare e avrebbe chiesto delle indicazioni relative ai crediti deteriorati. Gli amministratori delegati Giuseppe Castagna e Pier Francesco Saviotti avrebbero proposto un piano di accantonamenti crescenti in più anni per alzare il tasso di copertura del 40%.
Piazza Affari si muove in territorio positivo e Mps sale del 2,8%, sopra i 53 centesimi ad azione. Il Governo italiano continua intanto la sua battaglia a livello europeo per far sì che non vengano posti dei limiti ai titoli di stato tra gli asset bancari. La commissione Affari economici del Parlamento europeo ha approvato in questo senso una risoluzione che va incontro alla posizione italiana.