PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in calo dello 0,04% e sul listino principale troviamo in rosso Azimut (-1,49%), Banca Mediolanum (-0,57%), Banco Bpm (-1,53%), Banca Generali (-3,7%), Brembo (-1,33%), Buzzi (-1,82%), Cnh Industrial (-2,22%), Exor (-1,6%), Fca (-2,34%), Fineco (-2,88%), Italgas (-0,29%), Leonardo (-1,22%), Moncler (-2,56%), Pirelli (-5,05%), Prysmian (-3,51%), Stm (-1,8%), Telecom Italia (-3,15%), Tenaris (-0,11%), Ubi Banca (-2,75%) e Unicredit (-0,96%). I rialzi più significativi sono quelli di A2A (+1,11%), Atlantia (+1,25%), Campari (+0,99%), Enel (+1,54%), Eni (+0,64%), Ferrari (+1,5%), Luxottica (+1,24%), Mediobanca (+3,06%), Poste Italiane (+2,45%), Recordati (+1,82%), Saipem (+1,98%), Snam (+1,16%), Terna (+1,96%), Unipol (+1,14%) e UnipolSai (+0,87%). Fuori dal listino principale Eurotech chiude con un +4,9%, mentre Lucisano Media cede l’8,73%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,15, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 312 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:40
La Borsa italiana cede lo 0,3% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+0,6%), Atlantia (+0,4%), Campari (+1,3%), Enel (+1,3%), Eni (+0,9%), Ferragamo (+0,7%), Ferrari (+2,6%), Italgas (+0,1%), Luxottica (+1,8%), Mediaset (+0,1%), Mediobanca (+1%), Poste Italiane (+1,6%), Recordati (+1,1%), Saipem (+1,3%), Snam (+1,1%), Tenaris (+0,7%) e Terna (+1,1%). I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-2,9%), Banca Mediolanum (-1,3%), Banco Bpm (-2,9%), Banca Generali (-3,8%), Bper (-1,9%), Brembo (-2,4%), Buzzi (-1,5%), Cnh Industrial (-1,9%), Exor (-1,1%), Fca (-2,6%), Fineco (-3,4%), Intesa Sanpaolo (-0,8%), Leonardo (-2,7%), Moncler (-1,4%), Pirelli (-4,8%), Prysmian (-3,5%), Stm (-1,4%), Telecom Italia (-2,4%), Ubi Banca (-3,8%) e Unicredit (-2,3%). Fuori dal listino principale Borgosesia sale del 4,7%, mentre Acsm-Agam cede il 6,3%. Il cambio euro/dollaro sale sopra quota 1,145, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 332 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:40
La Borsa italiana cede l’1,2% e sul listino principale troviamo in rialzo solo Enel (+0,3%), Eni (+0,3%), Italgas (+0,1%), Luxottica (+0,2%), Recordati (+0,1%), Saipem (+1,5%), Snam (+0,4%) e Terna (+0,2%). Tenaris, invece, si trova in parità. I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-2,3%), Banca Mediolanum (-2%), Banco Bpm (-4,3%), Banca Generali (-2,5%), Bper (-2,1%), Brembo (-1,7%), Buzzi (-1,8%), Fca (-4,6%), Fineco (-1,8%), Generali (-2%), Intesa Sanpaolo (-2%), Leonardo (-2,1%), Moncler (-1,7%), Pirelli (-3,9%), Prysmian (-2,2%), Telecom Italia (-2,6%), Ubi Banca (-4,8%) e Unicredit (-2,7%). Fuori dal listino principale Borgosesia sale del 4,7%, mentre Juventus cede il 6,5%. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,145, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 337 punti base.
PIAZZA AFFARI PROVA A CHIUDERE LA SETTIMANA IN RIALZO
Giornata macroeconomica che a livello europeo risulta piuttosto scarna. In prima mattinata arriveranno dei dati particolarmente importanti dalla Cina, invece. Uno di questi sarà il Pil relativo al terzo trimestre dell’anno: gli analisti si attendono una flessione con un crescita solo dell’1,6% che a livello annuale vorrebbe dire una revisione al ribasso al 6,6%. Alle 16:00 il dato sulla vendita di case esistenti negli Stati Uniti: le attese sono per un calo dello 0,7%, in peggioramento rispetto ad agosto. Per il resto durante tutto il pomeriggio sono previsti interventi di membri importanti del consiglio direttivo della Fed. Ieri Piazza Affari ha chiuso un ribasso dell’1,89% a quota 19.087 punti. Sono scesi tutti i titoli bancari: Intesa Sanpaolo ha ceduto il 3,3%, perdendo il supporto dei 2 euro ad azione.
È affondata Banco Bpm che ha perso oltre cinque punti percentuali. Male anche le utility anche se Enel ha limitato le perdite a un calo di un punto percentuale. Molto male anche Mediaset che ha ceduto oltre quattro punti percentuali. Si è salvata, invece, Telecom Italia che ha chiuso con un rialzo dello 0,7%, uno dei pochi positivi. Giornata molto negativa per i titoli di Stato: a pesare sono anche le tensioni nel Governo con una possibile crisi per via del decreto fiscale. Lo spread fra Btp e Bund ha chiuso in netto rialzo a 324,8 punti base. In rialzo anche il Btp decennale che si è portato al 3,68%.