TIM/ Vivendi vince il ricorso. Elliott: democrazia rimandata in Telecom Italia
Tim, accolto il ricorso di Vivendi. Il Fondo Elliott ora dovrà attendere l’assemblea degli azionisti di Telecom Italia in programma il 4 maggio dove si voterà il nuovo cda

Telecom Italia ha diffuso un comunicato per spiegare la decisione del Tribunale di Milano di accogliere il riscorso presentato dalla stessa Tim e da Vivendi sulla delibera del Consiglio di sorveglianza per integrare l’ordine del giorno dell’assemblea in programma domani, come richiesto dal Fondo Elliott. Dunque la “revoca di Amministratori e nomina di sei Consiglieri in sostituzione dei cessati Signori Arnaud Roy de Puyfontaine, Hervè Philippe, Frédéric Crépin, Giuseppe Recchi, Félicité Herzog e Anna Jones” non saranno affrontati domani. Il fondo americano ha spiegato in una nota che la decisione del Tribunale di Milano è un atto che ha solamente “rimandato la democrazia, non una democrazia negata”. Lo scontro tra Vivendi e il Fondo Elliott si concentra quindi ora sull’appuntamento del 4 maggio, quando l’assemblea dovrà procedere al rinnova integrale del Consiglio di amministrazione.
TIM, ACCOLTO IL RICORSO DI VIVENDI
Il ricorso di Vivendi e Tim contro la richiesta di Elliott, fatta propria anche dal Consiglio di sorveglianza di Telecom Italia, è stato accolto dal Tribunale di Milano. Questo vuol dire che nell’assemblea degli azionisti in programma domani si voterà solo sul bilancio 2017 e non essendo stati revocati i consiglieri, la nomina del nuovo cda avverrà, come avevano stabilito gli stessi membri del board dimissionario, in una nuova assemblea convocata per il 4 maggio. Vivendi ha vinto quindi quello che si può considerare un “primo round” nella battaglia con Elliott, che potrebbe però trovarsi in posizione di vantaggio nell’importante e cruciale appuntamento societario di settimana prossima. La votazione sulla composizione del nuovo board sarà molto importante e certamente ora il Fondo Elliott riprenderà la raccolta delle deleghe che aveva interrotto proprio in attesa del verdetto del giudice, stavolta però per l’assembla del 4 maggio e non per quella di domani.
TIM, ELLIOTT INTERROMPE LA RACCOLTA DELEGHE
Il Fondo Elliott ha deciso di interrompere la raccolta di deleghe per l’assemblea degli azionisti di Telecom Italia in programma domani. Il perché è presto detto: proprio oggi dovrebbe arrivare la decisione del giudice sul ricorso presentato contro la richiesta di integrazione, presentata dallo stesso fondo Usa, dell’ordine del giorno. Infatti, Elliott aveva chiesto di far votare, oltre al bilancio 2017 di Tim, la revoca di sei consiglieri di amministrazione in quota Vivendi, con la nomina di nuovi rappresentanti. È dunque chiaro che se il ricorso dovesse essere accolto, Elliott non avrebbe modo di portare avanti in assemblea la battaglia che considera più importante e dunque sarebbe molto meglio riuscire a sapere quale sarà la decisione del giudice prima di compiere le prossime mosse.
TIM, IL RICORSO CONTRO LA RICHIESTA DI ELLIOTT
Va ricordato che su questo ricorso si è consumato anche uno scontro tutto interno a Telecom Italia. Il consiglio di sorveglianza, infatti, aveva accolto la richiesta di Elliott di integrazione dell’ordine del giorno. Ma contro questo organismo di controllo dell’azienda si sono schierate Vivendi e la stessa Tim. Una situazione che mostra a quale livello sia lo scontro in atto tra Vivendi ed Elliott. Considerando poi che la Cassa depositi e prestiti ha acquistato un pacchetto di azioni proprio per sostenere il piano degli americani, colpisce il fatto che la società francese abbia deciso di prendere una posizione, seppur indirettamente, contraria a quella del Governo italiano. Una cosa che, non è passato inosservato, probabilmente sarebbe stato difficile vedere in Francia da parte di una società italiana azionista di riferimento, anche se sotto la soglia dell’Opa, di un’azienda francese operante in un settore particolare come quello delle telecomunicazioni.
TIM, LO SCONTRO VIVENDI-ELLIOTT IN ASSEMBLEA
A seconda della decisione del giudice si capirà se lo scontro è solamente rimandato alla prossima settimana, per l’esattezza al 4 maggio, data per la quale era stata convocata un’assemblea degli azionisti da parte dei membri dimissionari del cda proprio per rinnovare il board. Vivendi, con il suo 23,9%, parte sicuramente in vantaggio nella battaglia assembleare, considerato che Elliott e Cdp insieme non arrivano al 20%. Importante sarà quindi la scelta dei fondi presenti nel capitale e degli altri azionisti. Ragione per cui Elliott si era messa in moto per raccogliere le deleghe. Un’operazione che dovrà far ripartire daccapo nel caso che il ricorso al giudice venga oggi accolto. Le deleghe, infatti, valgono per la singola assemblea.
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