IN BORSA CHIUDE SOTTO QUOTA 2,55 EURO
Mps chiude la giornata in borsa con un calo del 2,1%, che lascia il titolo sotto quota 2,55 euro. La Banca d’Italia ha chiuso il 2017 con utili record. E secondo l’Associazione vittime del salva-banche tali risorse dovrebbero essere utilizzati “per indennizzare i risparmiatori traditi dalle Banche, dal momento che appare indiscussa e accertata anche dalla Commissione d’inchiesta sulla Banche la mancata vigilanza di Palazzo Koch sugli istituti che hanno mandato sul lastrico migliaia di risparmiatori”. In una nota, Letizia Giorgianni, Presidente dell’Associazione, segnala che “visto che parte di questi utili record andrà allo Stato, quest’ultimo potrà sottoscrivere titoli infruttiferi da girare ai risparmiatori danneggiati nei crack delle 7 banche coinvolte: Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, Banche Venete e Mps: obbligazioni agli obbligazionisti, comprendendo tutti i soggetti esclusi dai paletti voluti dal precedente governo e warrant agli azionisti”.
MPS, LE STIME DEGLI ANALISTI
Mps in Borsa cede il 2,1%, scendendo verso quota 2,5 euro ad azione. Di fatto il titolo di Montepaschi ha perso quasi la metà del proprio valore da quando è tornata agli scambi a Piazza Affari. Il Sole 24 Ore ricorda che tuttavia le banche di investimento nel 75% dei casi consigliano di tenere le azioni e non venderle, con target price che appaiono lontani dall’attuale quotazione. Mediobanca, per esempio, ritiene che i titoli valgano 4,8 euro, Equita Sim arriva a 3,9, così come Goldman Sachs. Banca Akros ha un target price di 4,2, Banca Imi di 3,7, Morgan Stanley di 3,5, Jp Morgan di 4, mentre Barclays di 3,8. Il valore più basso è quello indicato da Credit Suisse, pari a 3 euro ad azione. “Stando al consensus della piattaforma Bloomberg, infatti, Mps vale almeno 3 euro per azione e, in media, gli analisti valutano la società 3,93 euro, il 53% in più del valore di mercato”, segnala il quotidiano di Confindustria. Resta da capire per quale motivo.
NUOVA FASE PER OFFICINA MPS
Lo scorso mese di febbraio Montepaschi aveva lanciato il progetto Officina Mps per valorizzare la crescita di start-up e Pmi ad alto contenuto tecnologico e innovativo. E sull’apposito sito sono state 230 le candidature pervenute. In una nota la banca fa sapere che il 24% di esse provengono dalla Lombardia, la regione più attiva sul fronte delle start-up innovative a livello italiano, e il 15% dal Lazio. A conferma del buon radicamento della banca sul territorio, c’è da dire che ben il 20% delle candidature arriva dalla Toscana. Di queste 230 candidature, solo 21 sono state scelte per partecipare il 6 aprile al selection day in programma a Milano. In quell’occasione potranno presentarsi e illustrare le principali caratteristiche dell’iniziativa imprenditoriale e le opportunità di applicazione al contesto di Mps.
A quel punto sarà possibile selezionare le 7 finaliste che lavoreranno singolarmente di concerto con il management della banca per identificare un’applicazione concreta dell’innovazione al contesto di Montepaschi in ottica di “Co-progettazione” da realizzare in tempi rapidi: una collaborazione che può rappresentare un’occasione di crescita e di verifica dell’applicabilità dei propri progetti in un contesto reale. Al termine di questa ulteriore fase di selezione sarà scelta la migliore start-up o Pmi che riceverà un contributo di 25.000 euro e avrà l’opportunità di implementare la propria soluzione in Mps. Le proposte saranno giudicate sulla base di alcuni parametri tra cui la forza innovativa in termini di distintività e differenziazione dell’offerta, l’applicabilità e la capacità di gestire progettualità realizzative anche in contesti complessi e di presentare l’iniziativa in modo efficace in termini di comunicazione.